DA UNA CITAZIONE UNA FORMA CHE REINVENTA IL CARTONE IMISS COLLECTION è la nuova collezione di mobili e complementi d’arredo realizzata in materiale riciclato e disegnata da Fabrizia Zorzenon per Officina 1159. Composta da una sedia elegante e raffinata che da il nome all’intera collezione, dal suo tavolino Möhd e la libreria Cleo, Imiss Collection è una combinazione di forme e colori che trova nel cartone ondulato riciclato il suo carattere strutturante e distintivo. Sfruttando l’elevata resistenza di quest’ultimo e le incredibili proprietà estetiche che si nascondono al suo interno, Fabrizia Zorzenon presenta una collezione che colpisce per originalità e freschezza, una collezione che sarà in grado di arredare qualsiasi ambiente o evento voi desideriate e renderlo unico e originale agli occhi dei vostri ospiti e amici.

La seduta Imiss trae ispirazione dal design e dalle istanze moderniste degli anni ’20, portando alla mente l’intreccio armonico di linee della poltrona Barcellona di Mies.
Il tavolino Möhd spicca invece per bellezza e carattere, rappresentando con le sue forme e i suoi tratti il ricordo della sabbia del deserto che fluisce nelle linee morbide del cartone ondulato.
La libreria Cleo è infine l’espressione di una tensione dinamica e intrinseca al cartone che viene qui colta nell’atto stesso del suo formarsi per mezzo di una forma che diviene essa stessa memoria delle forze che l’hanno generata.

Maggiori informazioni sui prodotti visita il nostro store su www.imissdesign.com IMISS La sedia La sua forma trae ispirazione dal design modernista degli anni venti e ripensa alla Barcellona di Mies per ricreare un intreccio di linee armoniche che nobilitano la materia povera del cartone. Una citazione destinata dunque a diventare segno, una forma pura ed essenziale che svela attraverso la sua sorprendente semplicità l’estetica intima del cartone ondulato. Grazie alla composizione e tecnologia di questo materiale, IMISS è un oggetto di design nel quale forma e struttura si compenetrano l’una con l’altra. Particolarmente rigida e resistente, questa sedia esibisce un’estetica la cui qualità nasce da una complicità di elementi. Da un lato, la natura eclettica del cartone e della sua texture ondulata, dall’altro, il desiderio di eliminare il superfluo per lasciare spazio alla leggerezza e trasparenza. Il tutto ottenuto attraverso un processo di dissoluzione della materia nel quale il vuoto, quanto la massa, diventa protagonista all’interno dell’opera: una sapiente alternanza di pieni e vuoti, di materia e aria, che crea dunque una cassa di risonanza all’interno della quale trova eco la grafia dei segni. Questi ultimi, rappresentazione visiva del gioco di forze agenti all’interno della sedia, si tingono di rosso e incidono la materia propagandisti ritmicamente in essa per diventare matrice espressiva del progetto e firma riconoscibile del suo autore.