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LA PROFONDITA’ DI CAMPO – TECNICA E TEORIA DELLA FOTOGRAFIA MODERNA – 4 di 4

Terminiamo questo sentitissimo tutorial per delineare i dettagli di un argomento tanto misterioso quanto affascinante come la profondità di campo. Ultimo fattore che influenza la misura della nostra sfocatura è la distanza tra soggetto e macchina da presa. Elemento n° 3 – La distanza tra soggetto e camera Intendiamo con questa misura la distanza (in centimetri, metri ecc.) che separa il centro focale dell’ottica con il punto in cui il soggetto è perfettamente a fuoco. La nozione base è questa:

  1. più è alto il valore della distanza, maggiore sarà la profondità di campo
  2. più bassa è la distanza, più stretta sarà la profondità di campo

Questo fenomeno – la grandezza proporzionale tra distanza e profondità di campo – è legato al principio del cosiddetto hyperfocus.

Esistono anche parole italiane che indicano questo fenomeno, ma io preferisco usare il termine inglese. Per hyperfocus si intende quel punto di fuoco situato di fronte alla macchina da presa dove – dalla sua metà all’infinito – tutto appare relativamente a fuoco.

Ripeto, per spiegare meglio: c’è un punto (abbastanza distante dalla macchina da presa) dove tutto, fin dalla metà della distanza tra la macchina e lì, appare accettabilmente a fuoco. Questa condizione si verifica – ad esempio – quando spostiamo l’anello di regolazione del fuoco sulla posizione infinito (∞).

Anche l’hyperfocus è condizionato da fattori focali come l’apertura e la lunghezza focale, quindi fate attenzione. Cambiando anche solo la misura degli f-stop si modifica il punto di hyperfocus. Proprio per questo motivo, quando sposto l’anello del fuoco da infinito a qualunque valore minore, varia anche il punto di hyperfocus e – proporzionalmente – la profondità di campo, che non soltanto si avvicinerà alla camera, ma pure diminuirà di ampiezza.

Riepiloghiamo ancora una volta: ogni obiettivo posizionato su infinito ha un suo hyperfocus. Questa misura indica il punto dovenella metà della zona tra quel punto e la cameratutto appare a fuoco (fuoco infinito). Variando il punto di fuoco (ruotando l’omonima ghiera) non solo si riduce la distanza dall’hyperfocus (che si avvicina) ma pure la profondità di campo si riduce proporzionalmente.

Questo significa che, per avere la profondità di campo più alta possibile per una data lente devo posizionare su infinito la ghiera del fuoco. Lo sapevate anche prima, certo:ora però sapete perchè questa cosa accade. Naturalmente, questo principio è valido se rimane invariata l’apertura e la lunghezza focale dell’obiettivo.

Anche in questo caso, usare la semplice distanza per regolare la profondità di campo è sbagliato e oneroso. Per questo – come nel caso della lunghezza focale – lo strumento della distanza è usato in combinazione con altri elementi e con altre variabili. Ma si tratta comunque di un fattore da tenere in considerazione.

Come usare questi tre fattori insieme

Per capire come funzionano i principi qui esposti occorre una notevole pratica ed una buona comprensione dei concetti. Inoltre, va detto che questi tre elementi tendono ad annullarsi o sommarsi qualora fossero usati in modo sbagliato o particolare.

Leggi il seguito su: http://www.thomasgraziani.com/articoli-video-dslr-fotografia/la-profondita-di-campo-tecnica-e-teoria-della-fotografia-moderna-4-di-4

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