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“I miei primi 30 anni” è il nuovo singolo di Borghese

Cos’è un bilancio? Un semplice confronto tra i più e i meno. Se il bilancio riguarda i primi trent’anni della tua vita allora è forse un atto di coraggio, di umiltà e di incoscienza. Un bilancio tra amarezza ed orgoglio, tra quello che volevi essere e quello che il mondo ti ha reso.

Cosa scrivere nell’ultimo rigo di una canzone come “I miei primi trent’anni”? Forse rimane una frase detta con un sorriso dolente, un sospiro, la fronte alta e il piede di nuovo proteso per andare oltre. Perché a trent’anni si devono fare ancora sogni con sceneggiature da premio Oscar, anche se hai perso così tante volte che qualcuno ti dice che ormai è il caso di chiudere tutte le porte che a vent’anni pensavi di sfondare. E che “chi è senza peccato non ha un cazzo da raccontare”.
Guarda qui il video: https://youtu.be/16Lnedt4i0I

«Se i Verdena sapessero scrivere testi forse suonerebbero così: irridenti e mai scontati.» RUMORE
«In definitiva siamo di fronte ad un lavoro maturo che ha il solo limite di risultare ostico a chi non dà peso alle parole, un disco che richiede attenzione ma che questa attenzione sa ripagarla con gli interessi e che sicuramente nella dimensione live acquisisce ulteriore valore.» MOLAMOLA
«Una promessa di sincerità assoluta.» RADIO BOMBAY

BIO
«In un paese per tanti decenni così diviso tra sinistra e destra scegliere come nome d’arte “Borghese” doveva avere lo stesso impatto che ebbe Veronica Ciccone quando scelse il suo (in un paese religioso come gli States), decidendo di chiamarsi Madonna.»
Da questa premessa e da un abbozzo di romanzo mai terminato inizia la collaborazione di Angelo Violante in arte Borghese con la TouchClay Records di Giacomo Pasquali il quale è il primo ad interessarsi agli abbozzi dei suoi testi disinibiti e strampalati.
Nel giugno del 2013 esce “L’Educazione delle rockstar” e il suo primo singolo “Luoghi in comune” che fa 8 mila visualizzazioni su YouTube, seguito dal singolo “Bella ciao” che ha scatenato non poche polemiche che ne fa quasi il doppio; arrivano le recensioni della stampa nazionale tutte positivamente unanimi e concordi nel dire che l’Italia si trova davanti un nuovo modo di intendere il cantautorato rock. Repubblica, Il fatto quotidiano, Il Manifesto, Rockit, Ondarock, Rockol, (solo per citarne alcune) oltre che le principali radio indipendenti del paese ospitano Borghese. Arrivano le richieste dei promoter, arrivano le date dei concerti (quasi 40) in un tour sviluppato su tutto il territorio nazionale. Borghese ha modo inoltre di dividere il palco con Le luci della centrale elettrica, con i Velvet, col Management del dolore post operatorio, coi Nobraino e Giuradei.
Nel 2014 pubblica un ep “Il passato non è più necessario” in cui reinterpreta tre cover affiancato da musicisti del calibro di Giorgio Baldi (produttore e chitarrista di Max Gazzè), Matteo De Simone dei Nadàr Solo, Gianluca Lusi (uno tra i migliori sax jazz italiani).
Il secondo disco, pubblicato il 25 Aprile, si chiama “In caso di pioggia la rivoluzione si farà al coperto” e segna il passaggio del marchio Borghese da singolo a band. Il progetto diventa quindi un percorso comune di tutti i 4 musicisti che avevano collaborato nei precedenti lavori in studio e che ora sono entrati nella composizione e nell’arrangiamento di tutti i brani del nuovo disco, spingendosi più marcatamente in territori elettro e alt pop.
Il videoclip del primo singolo estratto “La tipa di Rockit” ha vinto a settembre 2015 il premio speciale della giuria al CERVIGNANO Film Festival, nella sezione Videoclip Internazionali.
LINEUP: Angelo Violante // Voce, Synth – Giacomo Pasquali // Chitarre, Cori – Gianluca Di Toro // Basso, Cori – Mario Serrecchia // Batteria
LABEL TouchClay Records

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