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che cosa è il voto digitale

E-poli, il voto digitale
Niente più scheda e matita. Nell’urna troveremo una tastiera collegata al monitor e potremo esprimere il nostro voto in chioschi telematici installati negli uffici pubblici e forse anche da casa. Tutto nel rigoroso rispetto della sicurezza e della segretezza del voto. I vantaggi? Innanzitutto il risparmio delle trentacinque tonnellate di carta che si utilizzano tutte le volte che gli italiani sono chiamati a una consultazione e poi basta con le attese interminabili per conoscere i risultati. Niente più stampa di liste, verbali, schede. Riduzione del personale ai seggi e del numero delle sezioni. Riduzione dei tempi per lo scrutinio, per la compilazione dei verbali e per la firma e la timbratura di ogni singola scheda. Infine dare un contributo all’alfabetizzazione informatica dei cittadini. Il termine tecnico è e-poli, (Electronic Polling System for Remote Voting Operations), oppure e-voting, ed entro il 2010 questo sistema sarà adottato in tutta l’Unione Europea. In molte realtà (in Valle d’Aosta già nel 1997, poi ad Amelia, nel ternano, e a San Benedetto del Tronto) i cittadini hanno già provato con successo questa nuova forma di espressione del voto. Il progetto più importante coinvolge Italia, Francia e Polonia ed è finanziato per il cinquanta per cento dall’Unione Europea e-poll-project.net. I partner italiani sono il Ministero dell’Interno cittadinitalia.it) e l’Ancitel (ancitel. it) e la sperimentazione nei Comuni di Campobasso,” Cremona, Avellino e Cerveteri si concluderà nell’autunno del 2002, mentre il coordinamento tecnico è affidato a Siemens Informatica sni. it.
E-poli è su una rete informatica europea (European Virtual Ballot Network) che consente alle amministrazioni pubbliche di dialogare tra loro in piena sicurezza, veicolando grandi flussi di dati ad alta velocità. La rete è basata su un doppio sistema di comunicazione a larga banda su rete fissa e mobile, grazie all’adozione dello standard UMTS. I chioschi telematici per il voto possono dunque essere installati ovunque. Il riconoscimento dell’elettore è affidato al lettore dell’impronta digitale contenuta nella carta di identità elettronica o in una smart card distribuita al cittadino, che sostituirà comunque la tessera elettorale di carta utilizzata per la prima volta in occasione delle elezioni politiche del 2001.
La sperimentazione non prevede per il momento il voto a domicilio, via Internet. Non perché non sia realizzabile tecnicamente, bensì per garantire all’elettore che il suo voto resti segreto e che non sia possibile alcuna manipolazione, con i dati intercettati all’esterno. Il sistema dei chioschi telematici è invece “blindato”, poiché si basa su criteri informatici che non collegano il voto all’identità dell’elettore che lo ha appena espresso.
Una conferma delle grandi potenzialità del voto elettronico si è avuta in occasione del referendum costituzionale del 7 ottobre 2001. Avellino è stata la prima città europea in cui i cittadini (un campione di 206 elettori della sezione 1 presso la scuola elementare Regina Margherita) hanno potuto sperimentare il sistema e-poll. L’adesione è stata volontaria e comunque questi elettori hanno dovuto esprimere il voto anche con la scheda tradizionale, l’unica ritenuta valida dalla legge.

Nei giorni precedenti la consultazione, i cittadini della sezione sperimentale hanno ritirato presso gli uffici comunali la tessera elettorale elettronica. I risultati definitivi (138 si, 64 no, quattro schede bianche) sono arrivati appena sette minuti dopo la chiusura delle urne!

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