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Calcolare il bollo della tua auto: ecco come

Il bollo auto è una tassa sulla proprietà che non tiene conto dell’utilizzo o meno del veicolo; pertanto ogni possessore di un automobile, motoveicolo, caravan o qualsiasi altro mezzo è obbligato a pagarlo, indipendentemente se il mezzo circola o se è fermo.
Il bollo può essere pagato senza maggiorazioni fino all’ultimo giorno del mese successivo a quello di scadenza, anche se è a discrezione delle regioni e in alcuni casi sono previste delle proroghe.
Il calcolo del bollo auto può essere richiesto online tramite il numero di targa del veicolo e inserendo anche la regione di appartenenza, dato obbligatorio in quanto il costo della tassa varia da regione a regione e tiene conto anche della potenza del veicolo. Il servizio è gratuito e l’importo indicato viene visualizzato nel giro di pochi minuti.
Per provvedere al pagamento del bollo auto esistono varie modalità. È possibile pagarlo negli uffici delle sedi ACI, in qualsiasi ufficio postale, nelle tabaccherie convenzionate con Banca ITB e in quelle abilitate al circuito Lottomatica, negli sportelli Bancomat mediante i servizi internet banking e nelle agenzie di pratiche auto. Le commissioni generalmente sono di € 1.50 se pagato in ufficio postale, e € 1.87 se pagato tramite altri uffici. I costi possono subire variazioni in base alla regione di residenza.
Esistono anche delle esenzioni su questa tassa. Non sono tenuti a pagarlo i disabili intestatari del veicolo, oppure quelli che risultano essere a carico dal punto di vista fiscale del proprietario del mezzo. Grazie alla Legge di stabilità del 2015, sono esenti dal bollo anche i proprietari di auto elettriche per i primi cinque anni dalla data di immatricolazione.
Un altro cambiamento entrato in vigore con la Legge di Stabilità è la cancellazione del mini bollo, ossia l’agevolazione di cui hanno beneficiato i proprietari di mezzi storici con data di immatricolazione compresa tra i 20 e i 30 anni. Nel loro caso si applica l’importo normale del bollo.
Invece per auto e moto di età superiore ai 30 anni, l’agevolazione resta valida. La maggior parte delle regioni d’Italia hanno accolto favorevolmente questa novità, mentre altre hanno protestato e chiesto di reintrodurre la vecchia normativa, preoccupati dal probabile aumento di automobili da rottamare a causa di un bollo non più conveniente.
Il presidente dell’Automobile Club d’Italia è intervenuto per fare chiarezza su questo argomento, difendendo principalmente la decisione del governo di eliminare le auto ventennali dalla lista di auto storiche.
La precisazione riguarda la confusione che si stava generando tra le auto ultra ventennali veramente storiche e quelle che sono semplicemente vecchie. In quest’ultima categoria risultano la maggior parte delle vetture. A detta dell’ACI la vecchia normativa rischiava di compromettere il futuro delle auto d’epoca.

L’ACI ha stilato una lista di vetture con meno di trenta anni di età che possono essere universalmente considerate storiche e l’ha messa a disposizione delle regioni, delle istituzioni e più in generale di tutti gli interlocutori degli automobilisti, a cominciare dalle agenzie assicurative.

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