No Banner to display

Article Marketing

article marketing & press release

La filosofia del benessere all’interno delle piante: la Fitoterapia

Oggi assistiamo ad un rinnovato interesse per la medicina "naturale, erboristica o fitoterapica" e questa promette di continuare il suo sviluppo ancora a lungo.

 

Questa tendenza ha forse avuto origine dalla disillusione di molte persone nei confronti della medicina moderna a causa della sua incapacità di curare molte malattie, soprattutto quelle croniche, o semplicemente per gli effetti collaterali che ne possono derivare o ancora dai suoi costi spesso elevati. Tale delusione, da qualcuno accompagnata dall’idea che i rimedi erboristici siano "naturalmente" superiori ai farmaci sintetici ha indotto un ondata di entusiasmo ed interesse generale. Così oggi assistiamo ad un connubbio tra antiche tradizioni e conoscenze e nuove discipline terapeutiche volte ad un benessere nuovo che sfociano in varie forme di terapie naturali.

 

La Fitoterapia, puntando l’attenzione proprio sulla conoscenza delle piante officinali e delle loro possibili utilizzazioni terapeutiche, rientra perfettamente all’interno di questa classe. Alcune piante, quindi, possono svolgere un azione farmacologica sul nostro organismo e risolvere una varietà di problemi molto eterogenei tra loro che spaziano dalle ossa e articolazioni, alimentazione e dieta, tono ed energia, controllo del peso, circolazione generale e cerebrale, bellezza, calma anti-stress e sonno, apparto urinario, digestione e transito intestinale, apparato respiratorio ecc. ecc. Certamente essa non può prendersi cura delle malattie propriamente dette, quelle gravi, ma risultano agli occhi di chi le usa un vero toccasana per quie fastidi che allo stato cronico ci recano non pochi disturbi.

 

Vediamo di approndire meglio qualche concetto della fitoterapia: la sostanza specifica che contiene la pianta e che ha un’azione farmacologica sull’organismo si chiama "principio attivo", questo è lo stesso che viene incorporato in molti prodotti di sintesi di origine vegetale. Esempi di pricipi attivi sono i glucosidi, alcaloidi, oli essenziali, tannini, flavonoidi etc.

 

Il "fitocomplesso" è l’insieme di queste sostanze farmacologicamente attive e dei principi coadiuvanti, cioè di quelle sostanze di per sè farmacologicamente inattive ma che sono ndispensabili ai principi attivi affinché esplichino la loro azione (esempi di sostanze coadiuvanti sono  enzimi, amidi, cere, sali minerali, vitamine e resine).
Affinchè un fitocomplesso svolga la sua azione terapeutica con efficacia devono essere prese determinate precauzione durante tutta la fase di preparazione: raccolta nel tempo balsamico ovvero nel periodo dell’anno nel quale la pianta contiene la massima quantità di principi attivi, controllo botanico, lavorazione idonea a preservare l’integrità del fitocomplesso, controllo di qualità ovvero della carica batterica, della radioattività, dei pesticidi e dei metalli pesanti, infine utilizzo della forma di somministrazione più idonea per quel tipo di pianta.

 

Il dosaggio e le modalità di assunzione di una pianta medicinale dipendono essenzialmente dalla quantità di principio attivo in essa contenuto. Inoltre, le piante medicinali, pur presentando normalmente un elevato margine di tollerabilità, possono talvolta indurre effetti collaterali. Questo non ci deve stupire, rientra infatti nei meccanismi di difesa della pianta produrre delle sostanze che siano per gli altri organismi fonte di disturbo. Per questo motivo l’assunzione di questi prodotti ha i vantaggi sopra elencati della terapia naturale purchè siano dosati e somministrati con coscienza o, ancora meglio, con il consiglio qualificato di esperti del settore fitoterapico.

Leave A Comment

Your email address will not be published.

Article Marketing