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La scelta del partner nella coppia

La scelta del partner per ogni individuo è influenzata da  molteplici  elementi  di carattere individuale, familiare, socio-culturale, economico, etico, morale e religioso.  Parliamo suvvia di quelle affinità elettive che il caro Goethe amava definire “ una sottile affinità chimica in virtu’  della quale le passioni si attirano e si respingono, s’associano, si neutralizzano e poi si separano e ricompongono un’altra volta”.

Nella scelta del partner entrano in gioco sia  il contesto sociale in cui l’individuo è inserito, che la struttura della società e le misure di controllo da essa adottate. Oltre a ciò differenze culturali  interagiscono nella nascita di una coppia , quali un partner imposto dal nucleo familiare, basti pensare alla cultura indiana, o l’unione con consanguinei , tipico di alcune tribu’ africane  e non ultimo la scelta apparentemente libera, ma in realtà condizionata, da norme sociali che proibiscono ad un individuo di sottrarsi al proprio ambiente sociale, culturale e professionale. Tali norme,  trasmesse attraverso regole di comunicazione e giochi relazionali, comportano un comune sistema di valori che crea un reciproco condizionamento verso un percorso decisionale condiviso.

La nascita di una coppia è anche condizionata  dal modello  familiare, la cui maggiore o minore influenza dipende dal livello di differenziazione che un individuo ha raggiunto rispetto alla propria famiglia d’origine.

Oltre a ciò, non possono essere sottovalutati  importanti fattori psicologici individuali che intervengono in tale scelta e che si strutturano nell’infanzia, condizionando le modalità di relazione ed il comportamento in età adulta. Ecco allora che la scelta dell’oggetto d’amore potrà avvenire per appoggio, secondo il modello delle originarie relazioni genitoriali oppure per traslazione, operando una scelta per analogia o per esogamia, scegliendo un partner completamente diverso dall’imago genitoriale.

Nell’incontro di due individui, “ l’incontro umano è per prima cosa empatia degli inconsci “come sostiene Dacquino, ma l’attrazione reciproca scatta prevalentemente per un interesse corporeo su cui si innescano componenti emotive e relazionali ben definite.

L’attrazione dà l’avvio al gioco della seduzione tra colui che la esercita e colui che la subisce ed in tale rapporto entrano in gioco tutti i sensi e l’intera corporeità: la mimica, la voce, la gestualità, la postura.

Il linguaggio gestuale predomina su quello verbale , la donna tende a  privilegiare la percezione uditiva mentre l’uomo  i canali visivi e olfattivi  per inviare e percepire segnali che rievocano emozioni intense, legate a vissuti relativi al proprio rapporto corporeo bambino-madre.

Il potere seduttivo è quindi frutto di un fusione tra elementi estetici e psichici che rientrano  nell’immaginario collettivo; è una dote che ciascun individuo acquisisce integrando le proprie qualità consce ed inconsce.

Per approfondimenti: http://psico-grafo-pnl.blogspot.com/

 

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