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Nessun viaggio è definitivo: alla scoperta del Portogallo.

La felicità, che il lettore lo sappia, ha molte facce. Viaggiare, probabilmente, è una di queste. Affidi i fiori a chi sappia badarvi, e incominci. O ricominci. Nessun viaggio è definitivo.
(da “Viaggio in Portogallo” di José Saramago)

Come uso raccontare di solito, la mia prima volta in Portogallo è stata davvero indimenticabile..
Sono atterrata da sola e un po’ spaesata perché la mia accompagnatrice aveva la carta di identità scaduta e non se ne era accorta!
Inconsuetamente all’aeroporto di Milano Malpensa le dissi: “Enri io DEVO partire (era da tempo che non andavo in vacanza e che lavoravo sodo), tu trova la maniera per raggiungermi!”.
E’ stato proprio un appuntamento con il destino: dal primo istante in cui sono atterrata all’aeroporto di Lisbona, mi sono perdutamente innamorata di questa città contraddittoria in tutte le sue forme, nelle sue case colorate che si scontrano con le note malinconiche del Fado, nella rudezza di una lingua che parlata stretta è davvero incomprensibile, ma poi la gente è così gentile se ti prende a cuore. I monumenti storici imponenti e ricchi di una storia millenaria, di un popolo di scopritori che sognava di conquistare metà mondo, quanto sono rimasti patriottici questi portoghesi ancora ai nostri tempi!
Io ancora non lo sapevo, ma non era solo questo amore l’appuntamento con il mio destino: il secondo giorno del mio soggiorno Enri è riuscita a raggiungermi dall’Italia e durante una cenetta fantastica sedute al tavolo di un ristorantino niente male, tra i vicoletti del Bairro Alto il quartiere più sfrenato e giovane di Lisbona dove il divertimento è assicurato, incappiamo in una coppia di amici portoghesi intenti a cenare.
E galeotta fu la guida turistica che tenevo tra le mani.. dopo un anno uno di quei due portoghesi è diventato mio marito.
Il Portogallo è un piccolo paese che vanta il punto più occidentale d’Europa: Cabo de Roca, ma ancora non valorizzato, poiché confuso con la vicina e più famosa Spagna con cui in realtà non ha nulla a che vedere (se non un ex pallone d’oro – Ronaldo – che gioca i mondiali in Portogallo e la Champions in Spagna!)
Non credo di esagerare dicendo che oltre alla bellezza delle principali città come Porto, Coimbra, Obidos, Lisbona, Evora, Faro, Sagres e tante altre, il Portogallo ha da offrire ogni stagione interessi per tutti i gusti..
Ci sono i magnifici Parchi nazionali del nord (Parque Natural Peneda-Geres) in cui è possibile fare lunghe camminate all’aria aperta e che sono visitabili tutto l’anno a cui si può abbinare un soggiorno nella città di Porto, per visitare i suoi ponti antichi, fare una crociera sul Douro e perché no sorseggiare buon vino nelle numerose cantine che producono l’ottimo vino nazionale. Oltre a trasmettere l’amore per questo paese, il mio obiettivo è di farne conoscere anche gli angoli più nascosti e ancora inesplorati, perché lavorando con fornitori locali diretti abbiamo modo di dare una vastissima e personalizzata offerta sulla base delle esigenze di ogni viaggiatore.

Questo paese si presta ad essere visitato da Nord a Sud noleggiando un auto e prenotando gli hotel, si possono creare itinerari self drive su misura, scegliendo le categorie degli hotel e inserendo località culturali o naturalistiche, balneari o montane, tutto è fattibile!
Se si è amanti dei viaggi organizzati invece sarà possibile effettuare tour in bus accompagnati da guide esperte che illustreranno il percorso e racconteranno la storia dei vari e numerosi monumenti.
Non dimentichiamoci gli 850 km di costa, distese chilometriche di sabbia fine, lambite ora dall’oceano irruento con le onde tanto amate dai surfisti, ora dalle acque calme e verde-azzurre delle coste dell’Algarve, dove si dice esserci il sole 365 giorni all’anno.. provare per credere!

Ma come Qualcuno scrisse prima di me, anche tu che magari ci sei già stato o tu che stai per partire, sai già che ci dovrai ritornare:
“Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione. Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: “Non c’è altro da vedere”, sapeva che non era vero. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l’ombra che non c’era. Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre. Il viaggiatore ritorna subito.
(da “Viaggio in Portogallo” di Josè Saramago)
Alessandra Lampitelli
Consulente di viaggi online Evolution Travel

http://www.evolutiontravel.net/etnews/2012-12.php

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