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I dipendenti sono ottimisti verso il futuro digitale

Con l’introduzione e lo sviluppo di nuove tecnologie sul posto di lavoro si prevede un netto cambiamento del modo in cui lavoriamo e della tipologia di attività che svolgiamo. A rivelarlo una nuova ricerca Ricoh.
Ma come reagiscono i dipendenti di fronte a queste innovazioni? Che impatto avranno le nuove tecnologie sul loro modo di lavorare? Quali benefici potranno trarre le aziende dallo sviluppo di un ambiente di lavoro digitale? Un nuovo studio condotto da Censuswide e sponsorizzato da Ricoh, rivela che la netta maggioranza dei dipendenti è assolutamente a favore dell’introduzione di nuove tecnologie sul posto di lavoro.
Queste tecnologie includono:
• Automazione: processi che funzionano senza il bisogno del controllo o dell’intervento umano
• Intelligenza artificiale: computer e macchine “intelligenti”, in grado di riprodurre le interazioni umane, di risolvere problemi e di ragionare
• Realtà virtuale: computer e sistemi audio in grado di creare ambienti realistici e immersivi
• Robotica: robot che possono sostituire gli esseri umani

Cosa ne pensano i dipendenti italiani?
Al campione è stato chiesto di esprimere la propria opinione riguardo all’impatto sul proprio modo di lavorare di una serie di tecnologie. Il 67% degli intervistati italiani (percentuale in linea con la media europea) pensa che l’automazione dei processi avrà un impatto positivo e il 62% è dello stesso parere in relazione all’intelligenza artificiale; questa seconda percentuale è più alta della media europea che si attesta al 52%. Gli italiani sono più ottimisti anche in relazione alla robotica – che avrà un impatto positivo secondo il 46% del campione, mentre la media europea è del 40% – e alla stampa 3D (impatto positivo secondo il 53% del campione italiano, dove la media europea è del 46%). In merito alla realtà virtuale la percentuale coincide: il 39% del campione italiano e di quello europeo afferma che essa avrà un impatto positivo sulle attività.

Molte aspettative, dunque, verso l’innovazione digitale da parte dei dipendenti italiani, ma allo stesso tempo gli intervistati mettono in evidenza una serie di ostacoli, come ad esempio la mancanza di competenze tecnologiche (40% del campione), la paura del cambiamento (32%) e il lungo periodo di tempo che occorre per abituarsi ad una nuova tecnologia (24%)4. Lo studio rivela inoltre come i dipendenti siano delusi dalle motivazioni del top management: il 71% del campione italiano ritiene, in linea con la media europea, che la direzione dell’azienda abbia interesse ad introdurre nuove tecnologie solo per ridurre i costi e non per migliorare il modo di lavorare dei dipendenti.

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