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Network ma non solo: le soft skills della ricerca dirigenti

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È una questione di capacità, di esperienza professionale, di titoli, ma soprattutto di network e di soft skills.

Proprio così: lasciando per un attimo da parte le competenze trasversali, la ricerca dirigenti è un processo complesso che premia soprattutto chi sa coltivare le proprie conoscenze, all’interno dell’azienda ma anche all’esterno.

Perché? È subito spiegato: le aziende si affidano sempre più spesso a delle società di cacciatori di teste – in inglese head hunter – per la ricerca dirigenti, e in questo campo a valere non sono le candidature spontanee.

No, niente affatto, in quanto ad avere un peso decisivo sono le segnalazioni o le conferme che dall’esterno arrivano al cacciatore di teste.

Non si tratta di raccomandazioni, per nulla: è al contrario un sistema meritocratico basato sulle referenze, le quali non vengono presentate insieme ad un curriculum vitae, ma anzi, provengono dagli ex colleghi, dagli ex collaboratori e persino dai diretti concorrenti del passato.

L’importanza del networking

La carriera del dirigente del resto non è statica come si potrebbe pensare. Tutt’altro: stando ad una ricerca di Manager Italia, nell’ultimo periodo nel nostro Paese un dirigente su 5 ha infatti cambiato azienda ogni tre anni.

I motivi possono essere ovviamente i più disparati, ma spesso e volentieri – soprattutto negli ultimi anni – il processo di ricerca dirigenti è stato messo in moto da ristrutturazioni interne, e quindi da licenziamenti.

E questo significa che per un dirigente, per un manager, per un quadro, è sempre il momento di fare networking, poiché è proprio questo impegno quello che potrebbe innescare un miglioramento di carriera anziché un passo all’indietro.

Essere raccomandati ad un capace head hunter da un ex cliente, da un ex collega o da un ex fornitore, dunque, può essere davvero determinante. Ma si sa, le buone referenze non bastano: quali sono le caratteristiche di un candidato ideale in un processo di ricerca dirigenti?

Ricerca dirigenti: le soft skills

Di certo il processo di ricerca dirigenti a Milano non è completamente uguale a quello che premia i migliori manager a Londra, ma è comunque possibile affermare che le qualità maggiormente ricercate in un dirigente aziendale sono le medesime in tutto il mondo:

Esperienze professionali di respiro internazionale: il curriculum vitae che ci si aspetta di trovare in un processo di ricerca dirigenti è senz’altro quello di un manager con esperienza internazionale.

Il motivo è semplice: nessuna azienda alla ricerca di un nuovo dirigente vuole accontentarsi di una dimensione provinciale, mirando invece alla conquista di mercati nazionali e soprattutto esteri. È dunque una questione linguistica, ma anche psicologica.

Lavorare un periodo all’estero, infatti, permette ai manager di entrare in un modo di pensare fondamentale per le business conversations con i partner commerciali futuri.

Entusiasmo e innovazione: l’amministratore aziendale, il fondatore e gli stessi dipendenti desiderano un dirigente in grado di ampliare gli orizzonti dell’azienda.

Il peggior difetto di un candidato, in questo senso, sarebbe quello di dare a vedere di non essere aperto all’innovazione e di non saper raccogliere e sfruttare i nuovi stimoli professionali.

L’iniziativa del venditore: un recruiter alle prese con un processo di ricerca dirigenti è ovviamente più propenso a selezionare un candidato in grado di sapersi vendere al meglio, con una marcata capacità di parlare in pubblico e di essere convincente.

Chi si rivela in grado di dare il meglio di sé durante un colloquio conoscitivo sarà infatti probabilmente capace di fare altrettanto anche di fronte ai dipendenti, come di fronte a dei nuovi potenziali clienti o partner commerciali.

La leadership: un aspetto fondamentale che qualunque cacciatore di teste ricerca in un dirigente aziendale è ovviamente la capacità di condurre al meglio un gruppo di collaboratori.

Questa skill è utile nel lavoro quotidiano di un dirigente ed è fondamentale per gestire rapidamente e al meglio le problematiche sul posto di lavoro. Si pensa che la leadership sia una skill innata, ma è solo una mezza verità: come tante altre capacità, anche questa può essere raffinata nel tempo.

In collaborazione con Adami e Associati

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