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I Signori senza anelli come salvare i risparmi

Ecco come sta finendo quest’epoca: con il padre di famiglia che porta al banco dei pegni gli anelli di fidanzamento, le fedi nuziali della mamma e gli orecchini della nonna. Pur di racimolare qualcosa, ora si è disposti a tutto. Si vendono i gioielli di famiglia per pagare le rate del mutuo, le bollette di casa e la borsa della spesa. Un comportamento che testimonia il capolinea di un viaggio: un viaggio intrapreso quando i tassi di interesse toccavano il loro minimo storico, un viaggio che aveva illuso molti che consumare ed acquistare a debito era possibile e conveniente, addirittura facile.
Basta credete e aspettare: alla faccia di tutti quegli analisti che se ne uscivano e ne escono tutt’ora con affermazioni del tipo: non vi preoccupate perchè l’Europa è immune da tutto questo. Già, come se fosse possibile non essere contagiati dal più grande bubbone finanziario di tutti i tempi. Debiti sfrenati, perizie gonfiate, mutui farlocchi, derivati dinamite e per finire bilanci cabriolet. Molti risparmiatori e correntisti avranno presto un’amara sorpresa: cucù il denaro non c’è più!
Il rischio di polverizzazione dei conti correnti è reale, avrei anche il nome di tre istituti di credito italiani in pole position per affiancarsi alla lista delle morti bancarie. Il consiglio che vi posso dare è quello di estinguere al più presto il proprio appoggio bancario aperto e migrare verso qualche piccola cassa rurale o banca di credito cooperativo. Non fidatevi delle grandi dimensioni: le recenti cronache finanziarie dimostrano che sono proprio le grandi realtà ad essere in grave crisi, a causa del ricorso al profitto indiscriminato.
Cercatevi una piccola realtà bancaria con poche filiali e senza manie di grandezza. Chi sta per acquistare un suv, ci rinunci e consideri l’idea di comprarsi un kilo di oro fisico. Sarà una delle poche certezze. Sempre per restare in tema di certezze farlocche, presto scoppierà anche la seconda crisi per il sistema bancario, quella dei crediti iscritti in bilancio come poste esigibili, quando nella realtà ormai sono imprenditorialmente inesigibili. Ricordate che rispetto all’Inghilterra ed agli Stati Uniti, la situazione di noi europei è tutt’altro che rassicurante.
Le redini del sistema finanziario globale sono sfuggite di mano: adesso si sta presentando il conto: la perdita dei posti di lavoro a tempo indeterminato ha generato una nuova classe sociale che può continuare a vivere solo ricorrendo al debito. Debiti per tutto: per la casa, per l’auto, per i vestiti, per le vacanze e per la busta della spesa.
Purtroppo, seguiti dai relativi commenti ridicoli a non preoccuparsi.
Nel frattempo molti di voi rischieranno di perdere la casa, il lavoro, la dignità e la speranza di vita per se ed i propri figli, oltre ai quei quattro soldi che si trovavano giacenti e dormienti sui conti correnti.
Temo che La rabbia sarà tale che sprigionerà in sentimenti ed impulsi di linciaggio , come quelli visti in Argetina anni fa. Mai come prima, in quest’epoca, ognuno di voi sarà veramente artefice del proprio destino.

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