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Cascomania diventa rivenditore AGV-MDS

Di seguito le tappe che hanno portato AGV ad essere un marchio leader nel mondo motociclistico:

1946 AGV (Amisano Gino Valenza) comincia la sua attività come azienda produttrice di selle in cuoio e sellini per biciclette.

1947 Inizia la produzione di caschi da moto grazie a cui arrivano i primi importanti successi sportivi. Sempre attenta a tutte le problematiche del mondo a due ruote, AGV si impegna fin dall’inizio nel raggiungere altissimi standard produttivi, tecnologici e di sicurezza che le consentono di ottenere il favore del mercato fino ad imporsi come marchio leader del settore.

1949 Viene prodotto il primo casco a scodella con calotta in cuoio.

1953 Arriva il primo casco in fibra a lavorazione “vulcanizzata”.

1954 Inizia la produzione e commercializzazione del primo casco a scodella completamente in fibra. Grazie all’esperienza acquisita nella progettazione di un casco utilizzato per il chilometro lanciato sugli sci, si giunge, pochi anni dopo, alla costruzione del primo casco integrale da moto.

1977 AGV si impegna nella realizzazione della prima Clinica Mobile, una struttura in grado di dare le prime cure di emergenza a tutti quei piloti coinvolti in incidenti nel corso delle gare. Questa collaborazione continua ancora oggi.

1985 Indossando un nuovissimo casco integrale realizzato in Kevlar e fibra aramidica prodotta dalla DuPont, Nelson Piquet partecipal Campionato Mondiale di Formula 1.
Nel corso degli anni sono moltissimi i piloti che, correndo in tutte le categorie delle competizioni motoristiche, decidono di legare il proprio nome al marchio piemontese: Giacomo Agostini, Barry Sheene, Kenny Roberts, Johnny Cecotto, Angel Nieto, Marco Lucchinelli, Franco Uncini, Fausto Gresini, Niki Lauda, Emerson Fittipaldi Randy Mamola e Luca Cadalora. Queste collaborazioni hanno portato ad AGV numerose soddisfazioni e addirittura a più di 130 titoli iridati, oltre alla definitiva consacrazione a livello mondiale dell’ Azienda.

1988 Viene acquisito il marchio MDS che in pochissimo tempo si afferma per la sua versatilità di impiego e si aggiudica importanti titoli mondiali nel motocross con piloti del calibro di Pekka Vehkonen e Dave Thorpe.

1996 Valentino Rossi inizia la sua incredibile carriera indossando un casco AGV. Con AGV vengono conquistati tutti e 9 i suoi titoli mondiali.
Come leggere l’etichetta di un casco:
L’etichetta applicata all’interno di ciascun casco permettono di risalire alla nazione dove è stata rilasciata l’omologazione.
L’etichetta è la dimostrazione che quest’ultimo è stato omologato e vi si possono individuare numerose informazioni. L’omologazione italiana è quella eseguita secondo la ECE/ONU 22.05, quindi i caschi omologati secondo altre norme nel nostro paese non sono utilizzabili.
Sulla etichetta presente in ogni casco omologato la sigla più evidente è una grande E, seguita da un numero a una o due cifre, che indica il paese in cui è stata effettuata l’omologazione, come segnato di seguito:
E1 Germany – E2 France – E3 Italy – E4 Netherlands – E5 Sweden – E6 Belgium – E7 Hungary – E8 Czeck
Republic – E9 Spain – E10 Yugoslavia – E11 UK – E12 Austria – E13 Luxembourg – E14 Switzerland – E16
Norway – E17 Finland – E18 Denmark – E19 Romania – E20 Poland – E21 Portugal – E22 Russian Federation –
E23 Greece – E24 Ireland – E25 Croatia – E26 Slovenia – E27 Slovakia – E28 Bielorussia – E29 Estonia –
E31 Bosnia and Herzegovina – E32 Letonie – E34 Bulgaria – E37 Turkey – E40 Macedonia – E43 Japan – E45
Australia – E46 Ukraine – E47 South Africa – E48 New Zealand.
A seguire si trova un codice di 6 cifre che inizia sempre con 05 (indica che è stata seguita la norma ONU/ECE 22.05) più 4 cifre che sono relative al numero specifico di omologazione di quel casco.
La lettera successiva indica poi la tipologia di casco omologato: J per Jet (senza mentoniera), P per Protective (integrali e apribili con mentoniera protettiva) e NP per Not Protective (apribili con mentoniera non protettiva).
L’ultimo codice indica il lotto a cui appartiene quel casco, quindi ci saranno 6 o 7 cifre (a seconda del numero di caschi prodotti) che servono durante un eventuale controllo per risalire alla partita di ogni singolo casco.

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