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Sordità: nuova importante scoperta.

Lo scorso 1° dicembre 2012, al celebre teatro comunale di Caserta, si è svolta la finale del concorso nazionale di bellezza “Miss Sorda e Mister Sordo 2012”, manifestazione ideata e prodotta dall’artista Anny Tronco, da molti anni impegnata in un progetto d’integrazione tra il mondo dei sordi e quello degli udenti. L’evento è stato condotto dalla presentatrice Paola Saluzzi e ha potuto contare sulla presenza in giuria di Marina Ripa di Meana e Cesare Lanza. Per la cronaca, vincitori del concorso sono stati la meravigliosa Angela Bombardi, ventisei anni, originaria di Ferrara e già Miss Sorda Veneto, e Alessio Zappacosta, ventinovenne abruzzese di Brecciarola vagamente somigliante a Liam Neeson.
Manifestazioni ed iniziative come questa, a favore del mondo non udente, nonostante non siano moltissime, contribuiscono a mantenere vivo l’interesse dei cosiddetti “normali” (qualsiasi cosa significhi) verso una condizione che per molte famiglie rappresenta ancora, in questo XXI secolo, un gravoso disagio sociale.
Al giorno d’oggi, la sordità può essere affrontata e superata, anche nelle sue forme più gravi, grazie a protesi acustiche tecnologicamente avanzate e impianti cocleari. Tuttavia, la strada verso il raggiungimento di terapie realmente efficaci e permanenti è ancora lunga e colma di ostacoli.
Ebbene, una notizia recente dal mondo della ricerca ha portato una ventata di ottimismo in coloro che devono quotidianamente affrontare la dimensione del silenzio.
Al The Scripps Research Institute (TSRI) di La Jolla, in California, un gruppo di ricercatori ha compiuto un importante passo in avanti nella comprensione dei meccanismi che stanno alla base della fisiologia dell’udito. Gli scienziati, infatti, hanno scoperto una proteina, denominata TMHS, che sembra essere un componente fondamentale dei canali cocleari che trasducono l’energia cinetica del suono nei segnali elettro-chimici che conducono al cervello.
Questa importante scoperta, però, oltre ad aver parzialmente svelato il mistero che sta dietro al processo di trasduzione cocleare, promette nuovi futuri approcci alla terapia genica della sordità. Infatti, innestando la TMHS nelle cellule sensoriali di cuccioli di topo nati sordi, gli scienziati del TSRI sono riusciti ad attivarne le funzioni uditive, in precedenza assenti proprio a causa della mancanza della suddetta proteina. “In alcune forme di sordità umana – ha dichiarato Ulrich Mueller, direttore del Dorris Neuroscience Center al TSRI – potrebbe esistere un modo per innestare di nuovo questi geni e riparare le cellule dopo la nascita”.
Specifiche configurazioni genetiche di questa proteina sono state precedentemente rilevate in persone con comune forme ereditarie di sordità, e questa scoperta sembrerebbe essere la primaria spiegazione di come queste variazioni genetiche causino la perdita dell’udito.

È ovviamente ancora molto presto per brindare, ma certamente un altro mattoncino di questo secolare muro, che imprigiona ancora milioni di persone al mondo in una invisibile bolla nella quale parole e musica non possono entrare, è stato buttato giù.
Fonte:
http://www.medicalnewstoday.com/releases/253760.php

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