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Fattura elettronica tra privati: tra realtà e chimera

La fatturazione elettronica tra privati farà da protagonista nel panorama dell’innovazione del 2016?

Fatturazione elettronica tra privati: questa sembra essere a tutti gli effetti la novità del 2016. Dal 31 marzo 2015 e per tutto lo scorso anno il processo di fatturazione elettronica verso la Pubblica Amministrazione è stato l’evento principale nel panorama della digitalizzazione in Italia.
Innesco di quella che è stata in più occasioni definita come una rivoluzione digitale, la novità fu anche un trampolino di lancio verso un percorso volto all’innovazione, all’efficienza e alla crescita di competitività di tutte le organizzazioni del nostro Paese. Il percorso è effettivamente iniziato e sembra continuare con la fatturazione elettronica tra privati.
Nel corso dello scorso anno i numeri del digitale sono cresciuti esponenzialmente, e sono oggi circa 600.000 le organizzazioni che fanno fatturazione elettronica, contro le 60.000 che erano solite servirsi di un formato elettronico strutturato per lo scambio di dati nel 2014: la rivoluzione è in corso. La vera domanda è: sarà possibile estendere il processo di fatturazione elettronica tra privati?
Riconoscere alla fatturazione elettronica verso la PA la funzione di trampolino di lancio per una più ampia rivoluzione digitale, infatti, non significa riconoscere la riuscita di un “buon” percorso di digitalizzazione. La maggior parte delle 600.000 organizzazioni citante si è limitata ad adempiere a un obbligo fiscale, senza invece cogliere l’opportunità di un processo volto all’innovazione complessiva dei processi. Oltre all’estensione del processo bisogna quindi pensare a un modello di socializzazione di fornitori e clienti con i processi digitali.
A oggi persistono alcune difficoltà nel processo di fatturazione elettronica verso la PA, per cui risulta ancora difficile automatizzare la gestione delle fatture elettroniche. Inoltre, in diverse occasioni le Pubbliche Amministrazioni hanno lamentato obblighi, connessi alla normativa vigente, di stampa delle fatture elettroniche in totale disallineamento con la volontà di innovazione digitale e di risparmio di risorse insita nel processo.
Lungo resta quindi il processo per una digitalizzazione totale e pervasiva, ma già si parla di un’estensione della fatturazione elettronica al B2b. Il Legislatore vede infatti nella fatturazione elettronica tra privati “uno strumento efficace per la semplificazione e la sburocratizzazione dei rapporti tra Fisco e imprese”. Sarà la Direzione Generale dell’Agenzia delle Entrate ad emanare – auspicabilmente nei primi mesi del 2016 – un provvedimento attuativo contenente le regole, le soluzioni tecniche e i termini di trasmissione telematica dei dati di tutte le fatture emesse e ricevute.
Diverrà quindi effettivamente possibile per i fornitori inviare tramite il Sistema di Interscambio le proprie fatture elettroniche a clienti non PA utilizzando il formato XML e gli altri accorgimenti tecnici tipici del processo di fatturazione verso la Pubblica Amministrazione. Tutto il ciclo attivo delle fatture verrà in tal modo reso omogeneo, e con la progressiva adozione da parte dei contribuenti del processo di fatturazione elettronica tra privati sarà via via più agevole anche la trasmissione dei dati delle fatture passive. Le imprese hanno, quindi, un ulteriore ruolo di responsabilità e un ulteriore input per digitalizzarsi, ottimizzando così le proprie risorse umane, fisiche e temporali.
La strada verso la digitalizzazione è lunga e tortuosa ma assai redditizia: non si tratta però di adottare passivamente un codice normativo obbligatorio, quanto di lavorare sulla trasformazione dei processi interni in termini di innovazione e cambiamento dei paradigmi organizzativi.

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