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Monica Cerutti aderisce allo sciopero generale della CGIL

Aderiamo allo sciopero generale della CGIL
di domani. Ricordiamo che le donne stanno pagando questa crisi due
volte.

Domani venerdì 12 marzo la CGIL ha indetto uno sciopero generale
di quattro ore. Io, da iscritta CGIL, scenderò in piazza con i
lavoratori e le lavoratrici del mio sindacato.
Vogliamo, tutti insieme, urlare contro la crisi e farlo in maniera
sempre più forte e distinta.
Vogliamo affermare la necessità che il Governo affronti in maniera
seria ed urgente (cosa che non sta facendo per nulla) la crisi
violentissima che stiamo vivendo, e che sempre più, giorno dopo giorno,
lascia il segno nella vita delle lavoratrici, dei lavoratori e delle
loro famiglie.

La disoccupazione aumenta, aumentano in maniera sistematica e
preoccupante i tagli ai precari della scuola e della pubblica
amministrazione, le fabbriche chiudono, sempre più uomini e donne sono
lasciati a casa, senza alcuna preoccupazione per il loro destino.
Credo che sia un dovere di tutte e tutti stare al fianco del principale
sindacato italiano per sostenere le sue richieste contro la crisi.
A maggior ragione in un momento come questo, in cui oltre all’inerzia
del Governo di fronte al lento declino che sta vivendo il nostro paese
sotto il profilo produttivo ed occupazionale, la maggioranza di
centrodestra ha sferrato un nuovo attacco ai diritti sanciti nello
Statuto dei Lavoratori. Un attacco che prevede, di fatto, il
superamento delle tutele previste dall’art. 18 dello Statuto e quindi
ulterori sempre più spinte forme di precarizzazione e privazione di
tutele del mondo del lavoro.

I temi dello sciopero generale di domani mi spingono fare una
riflessione su quanto potrebbe succedere in Piemonte se dovesse vincere
Cota. L’assenza del governo nazionale sulle risposte alla crisi, in
questi anni, è stata compensata da numerosi e mirati interventi della
Regione Piemonte, sia per favorire il rilancio dello sviluppo
industriale (anche attraverso importanti operazioni di riconversione
produttiva, improntate ai principi della nuova economia “verde”), sia –
ed è la cosa più importante – a sostegno dei lavoratori, delle
lavoratrici e delle loro famiglie. Cota avrebbe fatto, o farebbe lo
stesso?
Purtroppo è una domanda retorica. Gli sconfortanti risultati del suo
governo nazionale parlano per lui.
Darci da fare per fermare questa brutta destra che si candida a
governare la nostra regione e sostenere Mercedes Bresso perché possa
completare il lavoro iniziato è un dovere per tutte e tutti noi!
E’ un dovere, aggiungo io, che ci deve vedere impegnate in primo luogo
per tutte le donne lavoratrici e per le madri e le mogli dei lavoratori
in cassa integrazione, o che hanno perso il posto di lavoro, o che sono
imprigionati nelle dinamiche perverse del precariato.

Le donne stanno pagando doppiamente questa crisi, e allora a noi per
prime tocca di urlare che questa crisi non la vogliamo più pagare!

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