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Aderiamo allo sciopero generale della CGIL di domani. Ricordiamo che le donne stanno pagando questa crisi due volte.
Domani venerdì 12 marzo la CGIL ha indetto uno sciopero generale di quattro ore. Io, da iscritta CGIL, scenderò in piazza con i lavoratori e le lavoratrici del mio sindacato. Vogliamo, tutti insieme, urlare contro la crisi e farlo in maniera sempre più forte e distinta. Vogliamo affermare la necessità che il Governo affronti in maniera seria ed urgente (cosa che non sta facendo per nulla) la crisi violentissima che stiamo vivendo, e che sempre più, giorno dopo giorno, lascia il segno nella vita delle lavoratrici, dei lavoratori e delle loro famiglie.
La disoccupazione aumenta, aumentano in maniera sistematica e preoccupante i tagli ai precari della scuola e della pubblica amministrazione, le fabbriche chiudono, sempre più uomini e donne sono lasciati a casa, senza alcuna preoccupazione per il loro destino. Credo che sia un dovere di tutte e tutti stare al fianco del principale sindacato italiano per sostenere le sue richieste contro la crisi. A maggior ragione in un momento come questo, in cui oltre all’inerzia del Governo di fronte al lento declino che sta vivendo il nostro paese sotto il profilo produttivo ed occupazionale, la maggioranza di centrodestra ha sferrato un nuovo attacco ai diritti sanciti nello Statuto dei Lavoratori. Un attacco che prevede, di fatto, il superamento delle tutele previste dall’art. 18 dello Statuto e quindi ulterori sempre più spinte forme di precarizzazione e privazione di tutele del mondo del lavoro.
I temi dello sciopero generale di domani mi spingono fare una riflessione su quanto potrebbe succedere in Piemonte se dovesse vincere Cota. L’assenza del governo nazionale sulle risposte alla crisi, in questi anni, è stata compensata da numerosi e mirati interventi della Regione Piemonte, sia per favorire il rilancio dello sviluppo industriale (anche attraverso importanti operazioni di riconversione produttiva, improntate ai principi della nuova economia “verde”), sia – ed è la cosa più importante – a sostegno dei lavoratori, delle lavoratrici e delle loro famiglie. Cota avrebbe fatto, o farebbe lo stesso? Purtroppo è una domanda retorica. Gli sconfortanti risultati del suo governo nazionale parlano per lui. Darci da fare per fermare questa brutta destra che si candida a governare la nostra regione e sostenere Mercedes Bresso perché possa completare il lavoro iniziato è un dovere per tutte e tutti noi! E’ un dovere, aggiungo io, che ci deve vedere impegnate in primo luogo per tutte le donne lavoratrici e per le madri e le mogli dei lavoratori in cassa integrazione, o che hanno perso il posto di lavoro, o che sono imprigionati nelle dinamiche perverse del precariato.
Le donne stanno pagando doppiamente questa crisi, e allora a noi per prime tocca di urlare che questa crisi non la vogliamo più pagare!
Tags: bresso, CGIL, cota, donne, elezioni, monica cerutti, piemonte, sciopero, sinistra ecologia libertà, Torino, vendola
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