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AMBIENTE E SOSTENIBILITÀ, SE L’ARCHITETTO DIVENTA MEDIATORE CULTURALE

CATANIA – «Ecocompatibilità e architettura: oggi più che mai è necessario ragionare su una nuova estetica dell’etica. Come? Attraverso un codice che detti un percorso unico e risolva la dicotomia tra ciò che sembra bello e funzionale e ciò che lo è davvero. Codificare e comunicare in maniera semplice e quanto più trasversale è l’arduo compito che spetta agli architetti, una categoria che ha un ruolo strategico, oserei dire politico nel senso più stretto legato al concetto di “polis”, dunque di mediazione e condivisione con gli utenti finali».
Chiaro, diretto e colloquiale, Roberto Palomba – architetto, designer, art director per aziende di fama internazionale, vive e lavora a Milano dove nel ’94 ha fondato il suo laboratorio professionale con la moglie Ludovica Serafini – ha incontrato una folta platea di architetti catanesi per un seminario tecnico su “Design/Sostenibilità/Calore” che si è presto trasformato in uno scambio di idee e competenze fra addetti ai lavori, facendo il punto sulla cultura del progetto e su nuovi modelli estetici alla luce di una rinnovata attenzione per i temi dell’innovazione, dell’efficienza energetica, dell’ambiente. Due aspetti che, per l’architettura contemporanea e per il design in particolare, rappresentano due facce della stessa medaglia, legate a doppio filo.

L’appuntamento, che ieri (29 novembre) ha riunito oltre cento partecipanti nella sala di Scenario Pubblico, rientra nel ciclo di incontri formativi promosso dall’Ordine e dalla Fondazione degli Architetti PPC di Catania «per avviare un dialogo che assuma i contorni di un confronto, di un approfondimento, di una crescita comune – ha commentato il presidente dell’Ordine Giuseppe Scannella – il ruolo di mediatore culturale è un aspetto fondamentale della nostra professione e in questo quadro la formazione diventa strategica, a condizione che sia pragmatica, che possa essere utile alla valorizzazione delle competenze e dunque al miglioramento di un servizio, di un progetto e della qualità stessa di vita». «Non solo bello ma anche utile, fruibile, adattabile alle esigenze della vita pratica e a ridotto impatto ambientale», ha aggiunto il presidente della Fondazione Paola Pennisi durante i saluti di apertura, lasciando spazio al coordinamento di Michele Marchese che ha introdotto Palomba e l’intervento di Francesco Pilotto, direttore commerciale Tubes Radiatori, che ha supportato la realizzazione del seminario.
«Per fortuna – ha concluso Palomba – oggi esistono aziende innovatrici che osano, guardano avanti e investono sull’innovazione, applicando una reale etica ecosostenibile nel processo di produzione, riducendo così notevolmente l’impatto e i danni sull’ambiente. Dunque è questa la strada da seguire, e noi architetti possiamo e dobbiamo fare da ponte mettendo la nostra conoscenza al servizio della comunità.

30 novembre 2013

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