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Verso un mondo senza privacy, con microspie e microtelecamere ovunque

Ormai ce ne siamo resi conto un po’ tutti, viviamo in un mondo che ha imboccato a tutta velocità la strada verso l’Era della Sorveglianza, con telecamere piazzate ad ogni angolo di strada.
In Europa, il paese che fa da locomotiva a questo treno tutto particolare è senza dubbio il Regno Unito, con più di 4 milioni di telecamere a circuito chiuso, il che vuol dire che un occhio elettronico vigila non visto su 15 sudditi di Sua Maestà.

La statistica insegna che la percentuale di cittadini che si dichiara a favore di tali misure di sorveglianza elettronica cresce esponenzialmente nel periodo immediatamente seguente ad attacchi terroristici di risonanza mondiale. Questo è piuttosto sorprendente, non tanto per le implicazioni a livello di limitazioni della libertà personale, quanto perché la presenza di telecamere a circuito chiuso non sembra avere funzionato da deterrente preventivo contro i terroristi, salvo poi rendersi utile per identificarli più facilmente (vivi o morti) in seguito.

Il metodo migliore per fermare sospetti terroristi si è rivelato l’intercettazione dei loro cellulari. Le compagnie telefoniche possono non soltanto determinare la posizione esatta del telefono con un margine d’errore di pochi metri, ma anche installare a distanza un software spia che consenta di attivare il microfono del cellulare ed usarlo come microspia ambientale, anche quando il telefono è spento.

Oltre alle applicazioni per la sicurezza da attacchi terroristici, la tecnologia di sorveglianza può essere usata anche in ambiti diversi: ora un normale cellulare con telecamera può essere usato per sorvegliare la propria moglie o fidanzata infedele, o un dipendente che potrebbe passare informazioni alla concorrenza, facendo sì che la nostra sfera veramente privata sia oramai ristrettissima, se non inesistente.

Ovviamente la tecnologia fornisce anche opportunità ai terroristi stessi, ad esempio usando Internet per reclutare nuovi proseliti, o per scambiarsi informazioni su come preparare una bomba.
Ad ogni avanzamento della tecnologia usata per rintracciare terroristi e malintenzionati, corrisponde da parte loro una reazione, ad esempio abbandonando l’uso del normale telefono cellulare in favore di modelli più avanzati quali cellulari criptati, o avvalendosi di sistemi VoIP quali Skype, di più difficile intercettazione, fino al vecchio ma sempre efficace sistema dell’incontro faccia a faccia.

Il pericolo, in questo mondo sempre più sotto sorveglianza, è che nessuno si opponga in maniera seria a questo monitoraggio continuo ed in ogni luogo, almeno finché il mondo continuerà ad essere sotto scacco dei vari Bin Laden. Ma una volta (eventualmente) sconfitta la minaccia terroristica globale, le infrastrutture di sorveglianza resteranno, pronte ad essere usate per fini diversi dagli attentati con esplosivi, ma non meno pericolosi per la nostra sicurezza personale.

Pensate ad esempio ad immagini compromettenti raccolte da una telecamera a circuito chiuso, usate per identificare e ricattare la persona ritratta. Per difendersi da tali ed altri rischi, è importante rivolgersi ad esperti della sicurezza che possano consigliarvi riguardo alle soluzioni più adatte per voi.

Per maggiori informazioni su micro telecamere, microspie, telefoni spia, e una serie di articoli per la sorveglianza elettronica, potete visitare www.endoacustica.com.

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