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Storia e utilità delle assicurazioni viaggio

L’assicurazione viaggio è un negozio giuridico intrinsecamente legato al fenomeno del turismo. Quantunque possa sembrare strano a noi italiani, principi della malsana arte di arrangiarci, esse nascono con lo sviluppo delle stazioni balneari e dei viaggi a scopo di vacanza, nell’inizio del secolo scorso. Il turismo come fenomeno di massa, infatti, appartiene tutto al periodo della Bella Epoque, e il viaggio, come esperienza di vita, raggiunge sempre di più una platea sconfinata, anche con l’accrescersi del reddito medio della borghesia. Prima di allora i viaggi, soprattutto verso l’Italia o la Grecia, erano considerati delle avventure romantiche, elitarie, che hanno coinvolti personaggi di caratura mondiale, soprattutto nell’ambito della pittura e della letteratura (si pensi a Goethe prima, poi a Byron o Keats). Si viaggiava e ci si riforniva in loco, passo dopo passo, presso amici quasi sempre nobili, che avevano possibilità di ospitare. Poi con il benessere generalizzato la situazione muta. Non deve sorprendere quindi che il primo grosso flusso turistico riguardi i paesi dell’Europa del Nord, le cui middle class agiate raggiungevano per la prima volta le spiagge del sud della Francia o dell’Italia centrale e meridionale.

Questo fenomeno è stato fin da subito accompagnato dalle assicurazioni viaggio (es: https://www.erv-italia.it/assicurazione-viaggi) , soprattutto in Germania e in Inghilterra, dove la sottoscrizione è entrata a livello culturale nel viaggiatore, che non rinuncia ad essa come l’italiano non rinuncia a portarsi il deodorante nel beauty case. In Italia invece questo genere di polizze sono meno diffuse di quanto si pensi, nonostante gli italiani col tempo siano diventati popolo di viaggiatori, e amino comunque spostarsi all’interno dei confini nazionali (con un grosso spostamento di turisti dalle regioni ricche del nord, alle spiagge dorate del sud, particolarmente in Sardegna, Sicilia, Puglia, Campania e Calabria).

Eppure le assicurazioni viaggio hanno una logica stringente e ben consolidata che le giustifica. Il viaggio, infatti, soprattutto con lo sviluppo del turismo e del low cost, rimane appeso a una serie di coincidenze e preparazioni, che non sono nella disposizione del turista. Un conto era il turista degli anni Sessanta, che sfruttando il fatto che il fenomeno fosse di massa ma non troppo, poteva benissimo scendere dalla Svezia o dalla Germania, con i bagagli sull’imperiale, fino a Rimini, per trovare un alloggio conveniente senza problemi, posti negli stabilimenti balneari e tanta, tanta ospitalità. Il massimo intoppo che poteva succedere riguardava l’auto, ma proprio per questo c’erano le assicurazioni viaggio, perché davvero non si sa mai quel che potrebbe accadere una volta che si esce di casa. Ma a parte questo il viaggio era un’esperienza personale, dove l’organizzazione era tutta fatta in casa, mappa in mano. Quanti di noi invece si preoccupano di dove stanno veramente andando una volta entrati al gate delle partenze? In pochi, l’organizzazione è infatti curata nei minimi dettagli dall’agenzia di viaggio, che ci prende all’aeroporto, ci porta in albergo, poi in spiaggia, poi magari organizza una sessione di trekking o di massaggi e così via. Tutto fila liscio, perché mettiamo il nostro destino nelle mani degli altri, dopotutto abbiamo pagato per questo. Eppure, proprio la moltiplicazione di eventi e di persone coinvolte, aumenta la possibilità che qualcosa vada storto. Per questo motivo l’assicurazione viaggi è fondamentale, in ogni genere di viaggio, sia esso per motivi di piacere, di studio, di lavoro, per l’estate o le vacanze sulla neve.

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