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Tutta la Verità sul Progetto Crisi della Provincia di Torino per i Cassintegrati ed i Precari.

Lo scorso anno per motivi di salute sono stato congedato dall’Esercito. Per problemi cardiaci mi sarà impedito per sempre di lanciarmi con il paracadute. Durante la ferma volontaria ho conseguito in 18 mesi un Doctorate in Computer Sciences e New Media presso la Yorker International University di Milano. Grazie all’interessamento del mio Colonnello ho ricevuto una piccola raccomandazione che mi garantisce per almeno un anno, un contratto a progetto presso la Società Editrice Internazionale fondata nel 1908 dalla Comunità Salesiana di San Giovanni Bosco vicino al Santuario di Maria Ausiliatrice nella Città di Torino. Con i soldi della liquidazione ho comprato un modesto locale al 218 di Corso Regina Margherita. Un primo piano composto da un salotto studio con piccola cucina, un bagno dalle piastrelle con motivi floreali e due camere da letto che ho arredato seguendo i consigli dell’Ikea. L’alloggio si trova sopra il servizio di Pompe Funebri “La Provvidenza” e con questa sistemazione non corro il rischio di venire disturbato da schiamazzi notturni. Avendo una camera libera ho deciso di affittarla e di condividere il salotto con un altro inquilino. Dopo varie selezioni la mia scelta è terminata sul Dottor Walter medico chirurgo dell’Ospedale Gradenigo di Corso Regina Margherita. Il dottor Walter è giovane, simpatico ed estremamente riservato date le sue inclinazioni sessuali che lo portano a passare i weekend nella sua casa di campagna con il fidanzato restauratore di quadri. Personalmente preferisco le donne come compagnia affettiva, ma il fatto che abbia un’intelligenza brillante ed un’ottima conversazione e sia membro del Cicap, é stata una scelta fortunata. Il dottor Marchiolatti delle Edizioni Sei dove avevo trovato lavoro temporaneo collaborando alla piattaforma multimediale, mi aveva fatto ben sperare per un prossimo rinnovo contrattuale che mi avrebbe garantito di rimpolpare il mio scarno conto corrente. Alla Casa Editrice si ricevono manoscritti di nuovi autori ed ero stato incaricato dalla Direzione di valutare l’opera di un giovane scrittore, un componimento di fiabe didattiche adatte ai bambini. La Società Editrice Internazionale si occupa di produzioni pedagogiche e scolastiche. Antonio, il giovane autore, si era presentato puntuale durante una pausa pranzo al Caffè Regina. Alto, dalla folta capigliatura legata con un codino, aveva un abbigliamento che lo connotava come disinvolto militante di sinistra. Le sue opere per quanto originali le avevo giudicate meno interessanti delle sue esperienze personali. Aveva lavorato per anni con i contratti a progetto presso diverse cooperative dedite al sociale. Era stato anche volontario trasportatore di infermi presso il Santuario di Lourdes. Suo padre operaio metalmeccanico era finito di nuovo in cassa integrazione. Nel Luglio del 2010 il suo contratto a progetto non era stato rinnovato e per quanto fosse un individuo intraprendente non era riuscito a trovare una nuova collocazione. Aveva ricevuto a Novembre un invito dal Centro per l’Impiego di Torino per partecipare ad un programma che gli avrebbe garantito formazione ed un sussidio di 530€ mensili per almeno sei mesi. A Gennaio del 2011 era stata pubblicata sul sito Internet della Provincia la graduatoria ISEE o indicatore della situazione economica equivalente che lo poneva nelle prime posizioni. Nel mese di Marzo il Patto di Servizio Welfare to Work era iniziato ed era stato inviato presso una delle Scuole Convenzionate della Provincia. Il corso di aggiornamento coattivo che aveva dovuto scegliere, era di Word per la redazione di un curriculum Europeo, mentre suo padre inserito nel Progetto Crisi come cassaintegrato, un corso base di Inglese. Entrambi avevano avuto la stessa consulenza con il medesimo Case Manager o funzionario preposto dalla Provincia. Il Case Manager era pagato anche dalla Scuola di Formazione ed era in chiaro conflitto di interessi. A cosa sarebbe servito al papà operaio metalmeccanico la conoscenza scolastica di una lingua straniera? A cosa sarebbe servito un aggiornamento di Word per un laureato in materie umanistiche che aveva redatto la sua tesi al computer? Nulla! Era solo un sistema lecito per gestire in maniera equivoca i fondi europei. La formazione era durata circa 24 ore erogate in due settimane poi entrambi erano stati mandati presso un Centro di Consulenza Privata la Career Counseling di Torino in via Cellini per dei colloqui individuali e di gruppo. Padre e figlio si erano trovati seduti allo stesso tavolo per sentire un’amena conferenza sul mondo del lavoro. Soltanto un 15% delle richieste di operai ed impiegati vengono inviate al Centro per l’Impiego pubblico ed alle Agenzie di Collocamento privato. La maggioranza delle offerte di lavoro non vengono dichiarate dalle aziende. Se una persona era laureata in materie umanistiche o aveva una età superiore ai quaranta aveva seri problemi di ricollocazione e doveva dedicarsi ad una politica attiva del lavoro. Sul sito della Provincia di Torino compare effettivamente questa parola e viene riproposta più volte, come se solerti funzionari dalla volontà infaticabile si attivassero per provvedere alla ricerca di nuove aziende a cui proporre le centinaia di cassaintegrati che affollano come morti viventi le liste di disoccupazione. La realtà invece supera l’immaginazione. Dopo aver insegnato a padre e figlio come presentarsi sul mondo del lavoro con un curriculum europeo era stato chiesto ad entrambi di procurarsi una lista di nominativi della categoria lavorativa a cui appartenevano e di telefonare da casa loro agli uffici del Personale per ottenere autonomamente un colloquio e dovevano fornire su Excel la lista dei curriculum inviati e i colloqui che erano riusciti a procurasi. Ricordo che i dipendenti delle Agenzie Interinali che fanno questo per lavoro che viene definito scouting, sono tutti laureati ed in genere in Psicologia. Antonio era rimasto stupito della dichiarazione del funzionario addetto alla vigilanza della Career Counseling ma si era prontamente attivato avendo buona volontà e corrette capacità espressive. Suo padre che aveva invece una bassa scolarizzazione si era trovato a disagio. Il giovane funzionario sempre cortese ed educato, aveva consigliato al padre di Antonio di procurarsi dei contatti privati o Network e sarebbe stato meglio se fosse riuscito a garantirsi delle raccomandazioni. Antonio avendo problemi economici aveva chiesto di telefonare alle aziende presso la sede di via Cellini ed era stato accontentato ed aveva scoperto di non essere l’unico. Il Progetto Crisi per i Cassaintegrati ed il Welfare to Work per i lavoratori a scadenza avevano lo stesso obiettivo: evitare di coinvolgere i funzionari pubblici in un lavoro che non erano mai riusciti a fare e di cui molto probabilmente non ne avevano alcuna competenza e pagare consulenze private con i fondi pubblici ad agenzie di collocamento privato che avrebbero gestito la patata bollente. La Career Counseling non potendo garantire a tutti una ricollocazione aveva inventato questo programma formativo che mira a rendere autonomo il lavoratore nella ricerca della nuova occupazione rendendolo responsabile della perdita della sua cassa integrazione se non garantiva alla Provincia di aver partecipato al percorso di politica attiva. Antonio con molta fatica era riuscito verso la fine del mese di giugno, a procurarsi un incarico presso un’altra cooperativa ed era stato costretto ad avvertire nell’arco di 24ore il suo Case Manager dell’avviamento al lavoro. L’Inps aveva così sospeso il sussidio di disoccupazione o integrazione al reddito, che era stato inviato con due mesi di ritardo. Dopo un brusco periodo di prova di due settimane, il rapporto con la cooperativa era cessato causando il licenziamento di Antonio. A metà Luglio l’Inps aveva chiesto al nostro sfortunato amico, di fare una dichiarazione di non aver percepito per quel periodo di prova una somma superiore agli 8000€ in modo da consentirgli di ricevere il resto del sussidio per un totale di 3000€ come previsto dal programma, entro il dicembre del 2011. Suo padre ha paura di non ricevere più la cassa integrazione non essendo riuscito a procurarsi alcun colloquio ed Antonio si trova ad Agosto senza lavoro e senza sostegno al reddito.Ho consigliato al giovane laureato di dedicarsi alla redazione di un memoriale composto da tutte le testimonianze dei disoccupati o cassaintegrati che aveva incontrato durante il Progetto Crisi e di renderlo pubblico grazie ad Internet per denunciare come vengono trattati dall’Istituzione i cittadini italiani che hanno perso il diritto al lavoro e che vengono discriminati per sesso ed età da questa Società feudale. Per quanto mi riguarda mi ritengo fortunato avendo ancora un contratto a progetto e non dovendo pagare il mutuo della casa, ma mi chiedo per quanto questa situazione potrà ancora durare in un’Italia dove l’unica certezza è un incarico da dipendente pubblico.
CondorOfficialReport1

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