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E’ ormai noto che lo IoT (Internet delle cose) sia considerato come l’ultima frontiera di sviluppo della rete. Gli studi di Gartner indicano che attualmente ci sono circa 5 miliardi di oggetti collegati al web e prevedono, per il 2020, la cifra monstre di 25 miliardi di dispositivi connessi.La prospettiva è senz’altro entusiasmante, soprattutto per quelle aziende che stanno investendo in questa linea di sviluppo, ma, come in tutte le cose, c’è sempre anche un rovescio della medaglia ed è il problema della sicurezza.Moltiplicare gli oggetti collegati significa infatti moltiplicare le possibili porte di accesso ai sistemi, sia domestici che aziendali; una vera festa per gli hacker!Ad un recente convegno di specialisti della sicurezza è stato dimostrato che un cyber criminale può prendere, con relativa facilità, il controllo di un auto collegata alla rete, che una nota linea di baby-monitor diventa un accesso privilegiato alla rete domestica, che i sensori di movimento degli smartwatch possono essere un cavallo di troia per tutti i dati contenuti negli stessi.Come si può immaginare il problema è serio; non si tratta solo del rischio che un hacker, cui stiamo antipatici, ci lasci al gelo durante la nevicata del secolo o ci faccia scadere il latte nel frigo; si tratta di privacy, furto di dati sensibili, accesso a conti correnti, carte di credito, sistemi aziendali, ecc.Giocando un po’ a fare i catastrofisti, e di questi tempi difficilmente si sbaglia, si possono anche immaginare scenari terroristici, dove l’accesso simultaneo a tutti gli oggetti connessi in una certa area può creare il caos e il blocco di servizi essenziali.Risulta quindi evidente che in prima linea, su questa battaglia, ci siano i sistemi CRM i quali, per la loro stessa natura, interconnettono un numero impressionante di dispositivi; se non adeguatamente protetti, questi possono diventare il luna park, o il supermercato, dei malintenzionati: da un innocente baby monitor a un CRM, a un’azienda, a più aziende, a migliaia e migliaia di dati personali.Sysman, grazie alla sua esperienza lunga 28 anni, conosce bene questo problema e garantisce per tutti i suoi prodotti il massimo degli standard di sicurezza possibili nel mercato attuale.
Contact Pro CRM in particolare, a motivo della sua architettura, consente di poter godere di tutti i vantaggi della connessione agli oggetti, come ad esempio la conoscenza approfondita dell’esperienza del cliente, senza correre il rischio di esporre il fianco a possibili violazioni dall’esterno. Garantiti dallo stesso livello di sicurezza sono anche tutti gli altri prodotti dell’azienda di Ivrea, come Contact Pro Ready che rappresenta il primo passo per l’ingresso nel mondo dei CRM, o Norma Pro, indicato per il processo di normalizzzione degli indirizzi. La tecnologia cloud rende poi tutti questi prodotti ancora più sicuri ed effecienti sia per quanto riguarda la facilità di accesso e gestione giornaliera dei processi, sia per quanto riguarda la protezione dei dati sensibili.
Tags: contact pro crm, CRM, IoT, Sysman
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