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I giovani ed il problema abitativo

Italia, popolo di mammoni. Secondo recenti statistiche i giovani lasciano la famiglia sempre più tardi. A differenza di quello che si possa pensare, il problema non è solo lavorativo, sebbene questo non possa essere sottaciuto. Il problema principale è la consapevolezza che staccarsi dalla famiglia di origine oggi è un passo che non tutti si possono permettere a causa dei costi che ciò comporta. L’acquisto o l’affitto di un nuovo immobile, sebbene con gradi differenti, rappresenta una spesa ed un impegno economico continuo che cerca di essere rimandato il più possibile.
Nel primo caso, ossia quando l’uscita dalla casa paterna è accompagnata dalla scelta fondamentale dell’acquisto dell’immobile, siamo di fronte ad una svolta fondamentale nella vita dell’individuo. L’accensione di un mutuo, ma anche, nei casi dei più fortunati, l’investimento di una somma che si possiede, è accompagnata da una visione chiara del futuro dell’individuo stesso, oltre, ovviamente, alla sussistenza di alcuni requisiti fondamentali che rendono fattibile la scelta come la possibilità di ottenere credito ovviamente. L’acquisto dell’immobile presuppone una scelta di fondo ormai fatta, ossia la decisione di stabilirsi in una certa area geografica e nella quale investire per il proprio futuro. È molto raro infatti che una persona scelga l’acquisto valutando la possibilità di vendere in futuro per poi acquistare da altre parti. In effetti dopo l’acquisto nel 90 % dei casi l’acquirente personalizza l’immobile secondo i suoi gusti architettonici ed abitativi; rende l’immobile personalizzato con degli investimenti che difficilmente recupererà con la rivendita dell’immobile. Questi comportamenti, come dicevamo prima, sono dettati di una scelta di fondo operata a monte, di una visione più nitida del proprio futuro rispetto a chi, abbandonando la casa paterna, avendone le possibilità non opta per l’acquisto ma per la scelta, nella stragrande maggioranza dei casi provvisoria, dell’affitto.
In quest’ultimo caso una scelta di fondo e fondamentale della propria vita non si è ancora operata. L’individui percepisce come provvisoria la sistemazione e sebbene organizzi la sua abitazione secondo i propri gusti, percepisce continuamente la provvisorietà della stessa. In questo caso la scelta di investire nell’immobile è rarissima, salvo il caso in cui si percepisce la sistemazione come durevole per un periodo medio lungo e ci sia un accordo con l’affittuario per recuperare le spese effettuate per i miglioramenti strutturali dal canone di affittò. Comunque, come detto, sono dei casi sporadici. In questo caso il giovane non ha ancora un idea precida del futuro della sua vita, sia lavorativa che affettiva. Si accontenta di una soluzione provvisoria ed attende ulteriori sviluppi per modificare la sua condizione e dare stabilità attraverso la quale poi maturerà l’idea dell’acquisto.
Naturalmente è semplice capire che nell’economia della vita di una persona l’acquisto dell’immobile è la scelta più conveniente in quanto il dà la possibilità di capitalizzare quel capitale che nella locazione, e quindi nel pagamento del canone, risulta essere un costo.
Tutorcasa.it

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