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La città cresce. In verticale. Gli skyline e i grattacieli sono una moda. … a Dubai cresce la Rolex Tower, 56 piani di lusso nel cuore commerciale di Dubai, L’architettura verticale contagia anche Miami e Oppenheim architects progettisti del Campus Center, in Cina L’ultima follia dei coniugi Fuksas al via nuovo progetto a Shenzhen, a Manhattan Sulla Quinta Setai Fifth Avenue il primo grattacielo tutto italiano… come a riecheggiare la Torre di Babele e il desiderio di arrivare sempre più in alto. Se nella cristianità l’intenzione era quella di raggiungere Dio, oggi l’intenzione sembra quella di esaltare gloria e potenza, innovazione e modernità come in una sorta di gara, come a dire… Imitiamo la Torre di Babele giochiamo a chi c’è l’ha più alto. Grattacieli, torri, sviluppi verticali che piacciono ai politici e agli amministratori, attirano la stampa e i giornalisti… meno ai cittadini, ma poco importa…. perché, comunque, parlarne, anche male, è pubblicità e fama. Una moda che poco piace agli Ordini professionali che vedono preferire alla professionalità e competenza made in Italy, il prestigio delle archistar internazionali… star stranieri che realizzano grattacieli sempre più alti sembra essere la formula matematica del successo. Ma chi decide la mappa di una città? LA POLEMICA, GLI AFFARI IL SOLO CRITERIO PER DECIDERE I PROFILI DI UNA METROPOLI? – Sulle pagine di La Repubblica di martedì 21 dicembre Riccardo Bedrone, presidente dell’Ordine degli Architetti di Torino, ha scritto Il disegno urbano della città a rischio ricatto… a partire dai problemi della città torinese, costruttori in crisi e amministrazioni pubbliche con casse vuote, ha lanciato un allarme… In una città di limitata estensione e già satura di costruzioni, ma con un impianto urbano piuttosto rigoroso ereditato dal passato, il mercato saprà assorbire un’ulteriore produzione, di case, o di uffici oppure ancora di locali invasivi e sproporzionati? E, soprattutto, basteranno gli indici edificatori attuali a soddisfare la fame di profitti di impresa o assisteremo ad un richiesta incessante di elevarli, per rendere più redditizio l’investimento? SKYLINE E GRATTACIELI, TENTAZIONE CLASSICA DELLE CITTÀ MODERNA – Parole e riflessioni alle quali ieri, 22 dicembre, sempre su La Repubblica hanno risposto intellettuali, assessori, urbanisti e ambientalisti. Mario Viano, assessore con delega all’urbanista nella giunta di Sergio Chiamparino a Torino, ammette che, pur trattandosi di un problema serio, gli skyline verticali sono una tentazione classica per ciascuna città… l’architetto Augusto Cagnardi, padre insieme a Vittorio Gregotti del padre regolatore che ha ispirato le politiche torinesi, sposta l’attenzione su Milano, dove «… il rischio che Bedrone paventa si è già verificato. Assistiamo a una sorta di grande mercato delle aree: i privati fanno un’offerta, trattano con l’amministrazione, e se il prezzo è interessante, dopo le necessarie approvazioni, quel progetto diventa esecutivo senza che nessuno sembri provare la necessità di un minimo di strategia d’insieme». Leggi qui l’articolo completo… http://www.immobilia-re.eu/house-living-and-business-rassegna-stampa-23-dicembre-2010/2/
Tags: architettura verticale, Augusto Cagnardi, Elisabetta Forni, grattacielo Intesa San Paolo, Mario Viano, Paolo Hutter, rassegna stampa architettura, Renzo Piano
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