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AGENZIA MUSICALE “ MUSICLEO “ : Scuola di canto e musica Napoli

Scuola di canto e musica " MUSICLEO "
AGENZIA MUSICALE “ MUSICLEO “ : Scuola di canto e musica Napoli
Il prof. Paolo Manzelli, presidente dell’Associazione telematica Egocreanet e direttore del laboratorio di Ricerca Educativa del dipartimento di Chimica-Fisica dell’Università di Firenze, nell’ambito dei suoi (numerosi) studi sulla percezione cerebrale, in un articolo dal titolo esplicativo di “Scienza cervello e Musica” analizza la peculiarità del linguaggio musicale ed i suoi rapporti con le abilità comunicative ed il controllo emozionale.
Il professore parte da un’affermazione di carattere generale, ma proprio per questo di estrema importanza: la musica è uno dei pochi (insieme alla matematica) linguaggi universali e corrisponde a “l’arte di combinare in maniera organizzata i suoni nel tempo e nello spazio”. Non solo, ma la musica è capace di produrre, in un linguaggio che va oltre i particolarismi delle lingue storicamente determinate, le emozioni ed i sentimenti umani. Proprio tale caratteristica è ciò che permette agli studiosi, in un’analisi approfondita delle relazioni fra musica e cervello di “guidarci nel percorrere i labirinti più affascinanti delle nostre facoltà mentali”.
La relazione tra suono e note musicali, continua il professore, non dipende solo da fenomeni di vibrazione acustica, ma è il frutto della auto-organizzazione dei processi fisiologici e percettivi, ovvero dipende da come la vibrazione sonora viene trasformata dai ricettori sensoriali del nostro orecchio, trasformandosi poi in impulsi nervosi di indagine cerebrale, che “interpretano” riconoscendo in esse una o più specifiche emozioni tra quelle pre-programmate dalla strutturazione genetica del nostro cervello.
È come se la musica, con il suo linguaggio delle note, distinte in alte e basse, lunghe e brevi, e con la diversità dei ritmi, “arricchisse” la voce umana, formando accordi che – a differenza dei vari linguaggi umani (le varie lingue parlate nel mondo) – sono percepite simultaneamente da entrambi gli emisferi che compongono il cervello.
L’esperto insiste a lungo sulla capacità sinestetica dell’armonia musicale. Forse è il caso di ricordare, per i non addetti a i lavori, che in campo medico-scientifico con il termine “sinestesia” si fa riferimento a quelle situazioni in cui una stimolazione uditiva, olfattiva, tattile o visiva è percepita come due eventi sensoriali distinti ma conviventi. Nella sua forma più blanda è presente in molti individui, basti pensare alle situazioni in cui il contatto o la presenza di un odore o di un sapore evoca un’altra reazione sensoriale (vedere un cibo e percepirne immediatamente anche il gusto), ed è spesso dovuta al fatto che i nostri sensi, pur essendo autonomi, non agiscono in maniera del tutto separata dagli altri. Più indicativo di un’effettiva presenza di sinestesia è il caso in cui il percepire uno stimolo (ad esempio il suono) provoca una reazione netta e propria di un altro senso (ad esempio la vista). Ed è questo ciò che accade nella percezione del linguaggio musicale. Proprio in quanto i due emisferi cerebrali percepiscono contemporaneamente la musica, l’armonia ed il ritmo interpretandolo come un unicum appartenente alla stessa unità di tempo, il cervello risponde attivando contemporaneamente due aree distinte del cervello, quelle che regolano la vista e l’udito.
Ad ogni suono, o più precisante ad ogni tipo o genere musicale, il nostro cervello reagisce inconsapevolmente attivando immagini non provenienti dal nostro organo della vista, l’occhio, ma direttamente dalla nostra immaginazione.
È questo il motivo principale per cui la musica contribuisce a creare i nostri stati d’animo, presentandosi come principale strumento nella gestione di bambini con difficoltà comunicative quali la dislessia o l’autismo o comportamentali.
L’ascolto e, ancor più, l’apprendimento musicale, cioè di un linguaggio non parlato ma sinestetico, consentono di aumentare le abilità comunicative, e sono quindi un validissimo aiuto nella formazioni di bambini in età scolare e prescolare. L’aumentata capacità immaginifica che segue l’ascolto e la produzione della musica consente poi di gestire le emozioni, contribuendo a far uscir fuori la personalità dei timidi e al contrario gestendo bambini o ragazzi particolarmente vivaci o ribelli, influenzandone positivamente la rabbia, il dolore represso ed accrescendo in tutti l’autostima.
Alla luce di tali studi, sempre più numerosi, l’importanza di apprendere uno strumento musicale, così come un’educazione musicale generica, sono fondamentali per un corretto sviluppo dei nostri figli. L’agenzia musicale Musicleo si pone da anni l’obiettivo di formare giovani e non nell’apprendimento di uno strumento musicale (si va dal piano alla chitarra, alla batteria, al sax, all’arpa, al clarino e a tanti altri ancora). Il Maestro Leo Ferrao, insieme ad un team di validi collaboratori, tutti artisti di comprovata esperienza e professionalità, è a disposizione per guidare i nostri figli nella scelta dello strumento loro più adatto e per qualsiasi informazione. È possibile rivolgersi ad Agenzia Musicale Musicleo, Via Epitaffio 4, Località S. Cesario, Giugliano in Campania (Na); potrete collegarvi a: www.musicleo.com , inviare una mail : [email protected], oppure contattarci telefonicamente ai numeri 081/5063116 – 339/2746678.


Saluti
Il Maestro Leo Ferraro

Scuola di canto e musica MUSICLEO

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