Da quando le
stampanti sono diventate più convenienti, la gente ha cominciato ad acquistarle
per casa e per i piccoli usi di ufficio, cosa che nel passato non era possibile
per il costo elevato  delle stesse.

Dopo un po’, queste
stesse persone si sono accorte degli alti prezzi dell’inchiostro e di altri
consumabili che sono necessari alla stampante. I produttori, si auguravano di
recuperare i bassi costi delle stampanti attraverso la vendita di questi consumabili,
e certamente non abbasseranno i prezzi.

Questo ha affrettato
la nascita di imprese che ricaricano le cartucce ormai vuote. Queste imprese
hanno fatto ottimi affari fino a che non si sono sollevate questioni sulla
legittimità del riutilizzo delle cartucce.

Per evitare problemi
legali, allora, i ricaricatori di cartucce hanno messo a punto diversi modi per
vendere i loro inchiostri. Tre metodi sono stati studiati: vendere i kit di
ricarica, la rigenerazione cartucce OEM, e la produzione di nuove cartucce compatibili
con le stampanti esistenti.

Nel primo metodo la
cartuccia originale viene riutilizzata, non da un ricaricatore ma
dall’utilizzatore stesso. I negozi vendono kit di ricarica  che fornisce i materiali necessari per
ricaricare le cartucce con istruzioni. passo dopo passo.

Naturalmente,
permettendo ai proprietari della cartuccia di ricaricarla, i fornitori di
inchiostro sono stati sollevati da ogni responsabilità e ancora vendono i loro
economici inchiostri ai clienti per ridurre i costi di stampa.

Solitamente, le
cartucce Oem possono essere riusate fino a 5 volte, che è il tempo di vita
massima delle testine della cartuccia.

Il secondo tipo è la
cartuccia ricostruita. I rigeneratori acquistano i vuoti di cartucce OEM che
sono controllate esternamente e testati elettronicamente. Dopo un primo
accurato controllo, la cartuccia viene svuotata, ricaricata con l’inchiostro
dello stesso tipo e testata. Dopo il test, la cartuccia è sigillata e
inscatolata con un differente marchio. Molte cartucce possono essere rigenerate
numerose volte ma la qualità diminuisce man mano con ogni ciclo di ricarica.

Il terzo tipo è la
cartuccia ink-jet compatibile  che è una
cartuccia completamente nuova basata sul progetto dell’originale, che funziona
in modo perfettamente uguale all’originale. Per evitare problemi di violazione
del brevetto, i responsabili della produzione delle cartucce compatibili apportano
leggeri cambiamenti al disegno della cartuccia (come una riga orizzontale o
verticale che non ha alcuna funzione, ma serve soltanto per differenziarla
dall’originale).

La tecnologia per la
distribuzione dell’inchiostro all’interno della cartuccia è praticamente la
stessa:

termica che usa il
calore per disperdere l’inchiostro o piezoelettrico (usa impulsi elettrici).
Essendo nuova, questa cartuccia ha una possibilità di durata  maggiore rispetto alle ricaricate, ma allo
stesso modo, la testina sopporta solo 5 ricariche. Le cartucce compatibili sono
disponibili per stampanti Epson, Canon e Brother poiché hanno la testina
incassata .

C’è un altro tipo di
cartucce compatibili usate -il fake (o placebo) –cartucce usate nei sistemi di
stampa continua. Questo dispositivo simula l’usuale cartuccia ma non richiede
la rimozione dalla stessa durante il processo di ricarica, infatti una serie di
tubi sono connessi dalla cartuccia alle bottiglie di inchiostro che sono
posizionate vicine (allo stesso livello) e l’inchiostro fluisce continuamente
nella cartuccia.

La proliferazione di
imprese di rigenerazione di cartucce mostra che un crescente numero di clienti
oculati apprezzano i servizi che queste imprese offrono. Il prezzo esagerato
delle cartucce originali aggiunta all’impoverimento del valore del dollaro spingono
la gente a sfruttare questa alternativa economica. In più la qualità
dell’inchiostro delle cartucce ricaricate è notevolmente migliorata e alcune
marche sono agli stessi livelli degli inchiostri OEM, quindi difficilmente si
trovano differenze nella qualità di stampa. Importante è dire ancora che,
usando le cartucce rigenerate si promuove il riciclaggio, riducendo i rifiuti
plastici che distruggono l’ambiente.