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Da “anziano” a “anzi…no”: questa piccola gag di Moreno Morello, testimonial dell’evento, che toglie la lettera A alla parola anziano simbolizza pur in modo leggero e divertente il senso profondo che assume la Settimana dell’Anziano di Padova. Areasenior, portale-guida che vi aiuta a scegliere la casa di cura per anziani più vicina alla vostra zona e alle vostre esigenze, non solo si occupa del servizio di assistenza anziani a 360 gradi e concede ampio spazio alle offerte di lavoro badante serie ed affidabili, ma vuole significativamente attirare l’attenzione del vasto pubblico verso tematiche importantissime legate al mondo Senior in tutte le sue forme. Così, in riferimento alla Settimana dell’Anziano svoltasi a Padova dal 7 al 13 maggio scorsi, Areasenior desidera evidenziare gli aspetti principali correlati alla condizione di anzianità sia dal punto di vista sociale, con specifico riferimento all’aumento esponenziale del tasso di invecchiamento della popolazione sottolineato per altro dalla Commissione Europea, sia dal punto di vista della solidarietà tra le generazioni. Questi infatti sono gli aspetti essenziali che si devono considerare nel momento in cui si intende riflettere sulla figura dell’anziano come corpo sociale fondamentale per la società stessa e per tutte le generazioni. In questo senso, le parole di Fabio Verlato, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Padova, sono state chiarificatorie: “i padovani si fermino per sette giorni e riflettano sugli anziani, sulla loro forza, sulla loro esperienza, sulle loro potenzialità, perché la qualità della vita non si misura solo in termini di salute fisica, ma anche di benessere sociale”. Nel corso dell’evento, ognuno ha avuto modo di far sentire la propria voce, dagli Assessorati alle piccole fondazioni fino alle realtà private e di volontariato che svolgono costantemente sul territorio iniziative di impegno civile e di sostegno all’anziano e al malato. L’accento però è stato posto anche su la condizione positiva dell’invecchiamento attivo e dell’anziano come risorsa familiare e sociale. Poiché riflettere sul tema dell’anzianità, è questo è un altro punto fondamentale, non significa considerarla esclusivamente nel suo aspetto problematico, ovvero il bisogno di assistenza dell’anziano e l’insorgere di disturbi fisici e psichici che condizionano la sua vita così come la vita dei suoi familiari; al contrario, se un Senior è ancora nel pieno delle sue capacità allora ha il diritto di non essere escluso dalle sue attività produttive. Viceversa, nei casi difficili e drammatici di malattia e solitudine, la società ha l’obbligo morale di farsi carico della persona e di garantire sempre e comunque che ci sia dignità e speranza.
In base a quanto emerso il 7 aprile scorso, in occasione della Giornata Mondiale della Salute 2012, la Commissione Europea si fa promotrice di nuovo piano sulla valorizzazione della società dei Senior e ultra Senior a fronte di un aumento esponenziale del tasso di invecchiamento della popolazione.
Si stima infatti che entro il 2050 le persone che superano i 65 anni saranno in crescita del 70% e quelle che superano gli 80 saranno il 170% in più rispetto al numero attuale; questo solo per quanto riguarda l’Europa, senza contare i Paesi in via di sviluppo che registrano una crescita costante del benessere e dunque un ulteriore innalzamento dell’aspettativa di vita a livello globale.
Tutto ciò comporta importanti cambiamenti nella società nonché l’urgenza di adottare volte alla valorizzazione della figura dell’anziano, il quale non potrà necessariamente più essere considerato un carico bensì una risorsa per tutti i cittadini.
Promuovere un invecchiamento attivo e in buona salute sarà quindi la prossima sfida che coinvolge l’insieme delle istituzioni e dei governi, dei cittadini e delle imprese, i quali dovranno impegnarsi innanzitutto a rivalutare uno stile di vita che esclude l’anziano dalle principali attività produttive e, in secondo luogo, a garantire misure di assistenza che siano sostenibili per la società ed efficaci per chi ne ha bisogno.
Adottare modelli virtuosi che agiscono direttamente sulla qualità della vita degli anziani e contribuiscono a migliorarla significa inoltre mettere in atto meccanismi di crescita economica, poiché da una parte si andrebbe a determinare una progressiva diminuzione della spesa pubblica e dall’altra si creerebbero le risorse per nuovi posti di lavoro in ambito dell’ assistenza anziani e non solo.
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