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La manutenzione di macchinari e siti è un momento delicato nei luoghi di lavoro, dove spesso si possono verificare incidenti dovuti alla scarsa attenzione o alla poca messa in sicurezza.
La EU-OSHA, Agenzia europea per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, ha stimato che almeno 2 infortuni su 10 avvengono durante le operazioni di normale o straordinaria manutenzione. In alcuni casi particolari, la percentuale aumenta. Le attività in questo senso dovrebbero sempre rispettare protocolli e norme che rendano sicure le manovre: macchine, siti, attrezzature dovranno essere monitorati spesso per verificare se nelle fasi di ripristino o manutenzione sia nascosto qualche pericolo. L’agenzia promuove l’organizzazione di seminari e formazione per lavoratori e datori di lavoro nei settori produttivi considerati a rischio, dall’industria all’agricoltura e in particolar modo per il comparto chimico, rinomato per i tanti pericoli all’incolumità dei lavoratori.
Nelle manutenzioni quotidiane, poi, è facile che ci si senta spesso padroni della materia o del macchinario, pensando di non correre pericoli mentre è importante non abbassare la guardia e aumentare sempre la vigilanza e la consulenza valutazione rischi. Le norme partono dall’Europa dove il problema sicurezza nei luoghi di lavoro è molto forte e le politiche adottate dalla UE per mitigare i problemi e i costi inerenti sono sempre molte.
In Italia, che sembrava il fanalino di coda con un numero altissimo di decessi e infortuni, sembra che la situazione piano piano stia migliorando grazie a controlli e nuova cultura della sicurezza. C’è stato un calo del 6.3% sui decessi e di quasi il 10% sugli infortuni. Specie al nord dove, però, un po’ la crisi economica e le riduzioni di personale hanno aiutato i dati a calare. Al centro Italia, invece, nel Lazio c’è stato addirittura un aumento dei decessi notevole, creando una situazione di allarme sicurezza per una regione chiave dal punto di vista economico-sociale.
Tutto questo trapela dal Bilancio annuale Inail, presentato proprio pochi giorni fa a Roma dal presidente Sartori che ha ribadito la necessità di continuare questo trend positivo e promuovere il famoso Polo per la sicurezza e la salute che dovrebbe vedere l’istituto in prima linea.
Purtroppo, solo nella giornata in cui si è presentato il Bilancio che "festeggiava" il caldo degli infortuni, si sono avuti in Italia da nord a sud cinque decessi e due incidenti gravi. A contraltare della notizia positiva, la sirena del soccorso avvertiva le autorità a non abbassare la guardia. Un segnale di come nella penisola, come in altre nazioni, l’emergenza sicurezza sul lavoro non è mai abbastanza alta.
La EU-OSHA, Agenzia europea per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, ha stimato che almeno 2 infortuni su 10 avvengono durante le operazioni di normale o straordinaria manutenzione. In alcuni casi particolari, la percentuale aumenta. Le attività in questo senso dovrebbero sempre rispettare protocolli e norme che rendano sicure le manovre: macchine, siti, attrezzature dovranno essere monitorati spesso per verificare se nelle fasi di ripristino o manutenzione sia nascosto qualche pericolo. L’agenzia promuove l’organizzazione di seminari e formazione per lavoratori e datori di lavoro nei settori produttivi considerati a rischio, dall’industria all’agricoltura e in particolar modo per il comparto chimico, rinomato per i tanti pericoli all’incolumità.
Nelle manutenzioni quotidiane, poi, è facile che ci si senta spesso padroni della materia o del macchinario, pensando di non correre pericoli mentre è importante non abbassare la guardia e aumentare sempre la vigilanza e la consulenza valutazione rischi.
Le norme partono dall’Europa dove il problema sicurezza nei luoghi di lavoro è molto forte.
Purtroppo, solo nella giornata in cui si è presentato il Bilancio annuale Inail, che "festeggiava" un caldo degli infortuni, si sono avuti in Italia da nord a sud cinque decessi e due incidenti gravi.
Un segnale di come nella penisola, come in altre nazioni, l’emergenza sicurezza sul lavoro non è mai abbastanza alta.
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