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Nell’ultimo anno le esportazioni verso la Russia sono aumentate del 5,3% e l’export verso Mosca vale oggi circa il 2,8% del totale. Lo rivela un’analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato, secondo cui un ruolo particolarmente importante lo svolgono i macchinari (26,8%), l’abbigliamento (12,2%), gli articoli in pelle (7,5%) e i mobili (6,4%). Non solo: nel 2013, il mercato russo dei media è quello che ha registrato, nel mondo, la crescita più elevata di investimenti (+13%) come emerge dall’Aegis Global Report, una ricerca internazionale del settore. Questi dati spiegano come, nonostante la recente crisi politica in Crimea, le aziende italiane continuino a investire in Russia e cerchino anche un sostegno creativo made in Italy per farsi conoscere meglio in questo mercato in forte espansione. È recente, ad esempio, il progetto incentive per stimolare le capacità e i risultati della forza vendita di Tic Tac – le note caramelle Ferrero – realizzato dall’agenzia italiana Take, che a Mosca ha inaugurato un hub per la gestione dei clienti, anche locali. Un’altra iniziativa di Take ha riguardato infatti Micro Kapital, società di finanziamenti russa, con capitale anche italiano, per cui è stata realizzata una campagna pubblicitaria. Take, presente anche in Ucraina, è un esempio della creatività made in Italy che si rivolge sempre di più verso il mercato internazionale tanto da generare – se si considera musica, cinema, libri, fashion, video maker, interior designer, agenzie di pubblicità e comunicazione – ben il 9,3% delle esportazioni totali del nostro Paese. Questo dato emerge da uno studio sul settore realizzato dallo Ied, l’Istituto Europeo di Design, che sottolinea come in Europa, con 178mila aziende del comparto creativo e culturale, l’Italia sia seconda solo alla Germania (187mila).
“Lavorare sempre di più in altri paesi è molto stimolante per un’agenzia di pubblicità come la nostra che, grazie alla valorizzazione della creatività italiana, riesce a ottenere risultati in controtendenza rispetto allo scenario economico – dichiara Marco Di Marco, Ceo di Take – Forse è proprio questa una delle ‘ricette’ per uscire dalla crisi: puntare sul valore aggiunto della fantasia italiana per promuovere nel mondo i nostri prodotti, che sono sinonimo di qualità, e affrontare nuove sfide”.
Tags: russia, Take
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