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Progetto Welfare to Work: disoccupati in libertà vigilata.

La vera Patria è quella in cui incontriamo persone che ci somigliano.” Stendhal.
Sul mio cellulare l’avviso della riunione è apparso con un messaggio. Il Centro per l’Impiego della Provincia di Torino convocava per il mese di novembre un’adunata per un progetto formativo. All’arrivo in sede, l’ex Collocamento si era rinnovato con nuovi cartelli mentre le facce degli impiegati erano sempre le stesse. Nel mondo reale i lavoratori sono facilmente sostituitibili con dei replicanti più giovani invece i dipendenti pubblici, riescono ad arrivare alla pensione e a perpetuare la loro posizione per principio dinastico. L’informativa in plastica appesa al soffitto stabiliva una segnaletica con un percorso obbligato. Preselezione. Incontro domanda e offerta. Mobilità. Inserimento lavorativo disabili. Mediazione Interculturale. Europe Direct Torino: Centro di Formazione Europea. Marketing Aziende. Autoconsultazione Curriculum On line. Spazio Imprecario. Queste novità ricordavano la sala d’aspetto dell’Asl. Quando sei disoccupato da lungo tempo il Collocamento sembra il reparto di un Ospedale Psichiatrico. I tabelloni riportavano offerte di lavoro già viste nelle agenzie interinali e una delle impiegate stava mostrando ad un signore di cinquantanni gli annunci economici del giornale Seconda Mano. Non proprio una consulenza all’avanguardia. Seduto al tavolo dei disperati ho incontrato Giovanni, un ex commilitone dell’11° Battaglione Fanteria Casale con il quale avevo passato un anno di servizio di leva a Casale Monferrato. Abitava anche lui in Provincia ed era senza lavoro da diversi mesi. Dopo un contratto a Progetto in una cooperativa di sorveglianza, era finito in mezzo ad una strada. La moglie originaria del Marocco l’aveva lasciato portandosi dietro la bambina. Alle disperate solitudini dei casermoni di periferia aveva preferito le assolate spiagge della sua terra natale. Alla riunione abbiamo partecipato giovani e non più giovani prendendo visione del bando. Si può aderire se si ha operato con un contratto a Progetto che sia iniziato dal 1 luglio 2009 e che non sia stato rinnovato o non sia stato trasformato in altre tipologie contrattuali. I destinatari del programma partecipano ad un percorso di qualificazione ed inserimento al lavoro declinato in un piano di azione individuale e definito in accordo con il Centro per l’Impiego di riferimento. I selezionati che prendono parte al programma, avranno un sostegno del reddito erogato dall’Inps di 530€ mensili per un periodo non superiore ai sei mesi. Per partecipare ed entrare in graduatoria e far parte dei 598 soggetti che non moriranno di fame, bisogna presentare il modello Isee che viene redatto gratuitamente dai Caf. Naturalmente a parità di condizioni Isee, verrà inserito il soggetto più giovane di età. Se sei vecchio o ti considerano tale, vieni comunque discriminato nonostante la legge 903/77 e 125/91. Assieme al mio ex commilitone abbiamo radiografato il bando in ogni particolare ed abbiamo chiesto al dirigente responsabile di che tipo di formazione si trattasse e per quale impiego ma non ci hanno saputo dare spiegazioni. Una volta firmato diventi una proprietà della Provincia. Era come tornare nell’Esercito: venivi precettato e mandato a spasso da un incarico all’altro. Da un servizio di guardia ad una corvéé cucina. Da un piantone notturno ad un incarico in magazzino. Giovanni mi invitò al suo domicilio per prendere il Modello Unico e l’estratto conto bancario di fine 2009 per la dichiarazione Isee da fare al Caf del suo quartiere. L’ appartamento era in disordine e si sentiva la mancanza di una presenza femminile. Parte del mobilio era stato venduto per coprire le spese legali e pagare le bollette. Nella stanza della bambina i mobili erano stati rimossi ed aveva appeso un bersaglio a figura umana sul quale si allenava a sparare con la pistola a gas che si era comprato per scaricare la rabbia repressa. Aveva già litigato con i vicini e l’amministratore gli aveva mandato una lettera di avvertimento. Lui se n’era altamente sbattuto i coglioni perchè tanto la casa era stata messa in vendita per pagare gli alimenti alla sua ex moglie. Quando l’avevo conosciuto nell’Esercito era una testa calda e parlo degli anni ’90. Mentre io lavoravo nell’ufficio del Comandante di battaglione facendo il lavoro di quattro persone perchè gli altri erano tutti raccomandati, lui si imboscava nei magazzini e riusciva a dormire anche durante i turni di guardia. Mentre io cercavo una mensa dove consumare un pasto migliore del rancio del soldato, lui diventava il perfetto fidanzato di qualche ingenua ragazza di Casale mangiando nelle ore di libera uscita alla tavola dei loro genitori. E ne aveva un numero cospicuo. Ma quando eravamo oggetto di atti di nonnismo da parte degli anziani della caserma ci coprivamo a turno le spalle. L’amicizia era poi finita con la leva e non ci eravamo più rivisti e non avrei mai pensato di trovarmi quasi 20 anni dopo a condividere nuovamente la stessa condizione di disagio.Al Caf sono stati molto gentili anche se la loro consulenza è stata gratuita e ci hanno fatto gli auguri. Il modello Isee che può ritenersi soddisfacente per garantirvi di poter venire inseriti nella graduatoria, deve manifestare valori intorno ai 2.000€ e dovete dichiarare un patrimonio in banca inferiore ai 25.000€. Alla consegna della documentazione le impiegate del Centro per l’impiego sono state esageratamente cordiali per confortare la nostra situazione di veterani disoccupati. Al mio amico ho consigliato di iscriversi all’Associazione lavoro Over 40 del Piemonte che non è un collocamento ma agisce a livello istituzionale promuovendo iniziative legislative per migliorare il potere contrattuale di coloro che sono esclusi dal mondo del lavoro per l’età avanzata. Crea un Network per sviluppare attività autonome facendo interagire gli associati che in questo modo potranno sentirsi meno soli partecipando a progetti sperimentali di ricollocamento. Welfare to Work è solo un sistema per giustificare un sussidio da erogare a tutti coloro che sono tagliati fuori dalla cassa integrazione, dalla mobilità e che non godono di una idennità di disoccupazione che possa definirsi tale da garantire la sopravvivenza come avviene negli altri paesi europei. Nel 2011 se non riusciremo ad operare in questo misterioso progetto, affronteremo del lavoro autonomo e sicuramente toglieremo il saluto alla Bandiera del nostro Paese. Rainbow7

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