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Le vicende del passato più o meno recente hanno trasformato il concetto di fiducia degli italiani:famiglia, amici e gruppi solidali diventano i punti di riferimento fondanti di cui fidarsi.In un quadro di sfiducia generale Forze Armate, Esercito e Presidenza della Repubblica sono le istituzioni che sono ritenute più affidabili, mentre la sfera della politica è in caduta verticale.In un contesto di fragilità socio economica evidente anche la spesa delle famiglie nel 2012 ha subito contraccolpi:a fronte di un calo del reddito disponibile del 4,5% reale, i consumi interni si sono contratti del 3,4%.Solo la telefonia con gli smartphones (+62%) e l’home comfort ( +9,4%)si salvano dalla debacle dei beni durevoli (-9,4%).Per il 2013 l’andamento della domanda sarà debole e la contrazione dei consumi proseguirà fino a metà anno.
Solo il 3% degli automobilisti italiani sceglie ormai l’auto sulla base dell’immagine che il veicolo da di sé. E la marca è determinante per non più dell’11%. Mentre tre su quattro ritengono veramente decisivo solo il prezzo. Sono alcuni dei dati che emergono dall’Osservatorio Auto 2013 di Findomestic.Queste tendenze sono ormai comuni in tutta Europa. I consumatori chiedono più attenzione per i consumi, un’innovazione veramente utile e nuovi servizi da parte dei concessionari.Internet non solo è il canale che più di ogni altro influenza i consumatori nella loro scelta ma è anche preso in considerazione come canale di acquisto dal 33% degli italiani.Curiosità: chi si appresta ad un acquisto, oltre ai siti delle case automobilistiche e delle riviste specializzate, usa anche i social network per reperire informazioni, commenti ed elementi utili alla scelta.
Si allunga la vita media dei beni durevoli degli Italiani. Frigoriferi e lavatrici si cambiano solo se non funzionano più. Solo per cellulari e personal computer si cede alla tentazione di sostituire quelli che si posseggono per averne di più aggiornati. Altrimenti, per tutto il resto, si usa quello che si ha finché dura. A rilevarlo l’edizione di novembre dell’Osservatorio mensile Findomestic.Questo comportamento da parte dei consumatori è legato al grado di fiducia nei confronti della situazione generale del Paese, che resta ai minimi: 3,2 punti ad ottobre (su una scala che va da 1 a 10 e cha ha nel valore 7 la sua soglia positiva). Torna a salire invece la propensione al risparmio, con il 15,8% degli Italiani che hanno dichiarato di voler aumentare i soldi messi da parte di qui ad un anno.
Più di una famiglia italiana su cinque (il 28%) dovrà attingere ai propri risparmi o ad aiuti esterni per fare fronte alle spese per la scuola dei figli in vista del nuovo anno scolastico, ormai alle porte. L’importo medio preventivato è pari a 548 euro. Sale al 47% la quota di quanti faranno ricorso ai libri usati per contenere i costi. Il grado di soddisfazione per la situazione generale del Paese resta ai minimi (3,3 punti), in linea con quello dei mesi precedenti. Schizzano al 17%, dal 12,9% di luglio, coloro i quali si dicono intenzionati a risparmiare nell’arco dei prossimi 12 mesi.