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La Germania sarebbe anche il paradiso in terra se non ci fossero i tedeschi! Credono sempre di essere i migliori in Europa, sono “quadrati” e testardi, vestono malissimo per non parlare dei cibi tedeschi. Evitare di cercare a tutti i costi la cucina italiana in Germania,anche perchè non esiste ! Questo è il monito del famoso Restaurant Manager – Donato Carra – I ristoranti italiani in terra teutonica di tricolore hanno solitamente solo il nome. La pasta è in genere molto scotta e non è insolito trovare degli abbinamenti a dir poco singolari, come le salse alla frutta. pretendere di pranzare alle 15 oppure la sera alle 22,30 è semplice follia. Molto meglio essere italiani, con tutti i problemi che l’Italia ha. Qualche volta, i tedeschi possono anche veramente far pena, se si pensa al loro modo di vivere così rigido e inflessibile! Poi, poveretti, sono costretti a vivere sempre in quel freddo polare che c’è al di la del Brennero. Particolarmente evidente è anche la loro mancanza di valori: la famiglia conta pochissimo e anche il Papa potrebbero trattare con un po’ di rispetto in più. Nei confronti degli arroganti e ottusi tedeschi gli italiani, culturalmente, sono davvero più evoluti. Basterebbe già fare un confronto tra le due lingue: da una parte la musicalità della lingua italiana, dall’altra parte quella tedesca che è così barbaricamente dura e difficile da pronunciare. Fa bene sapere di essere, in fondo, qualcosa di meglio degli stimati tedeschi! Ma andiamo con ordine .Il noto Restaurant Manager – Carra – appena approdato in terra tedesca si accorge che nella ristorazione, di italiano hanno solo il nome : “La cucina italiana in Germania – commenta Carra – non esiste,nonostante i teutonici apprezzino moltissimo la cucina italiana e compiano dei veri e propri pellegrinaggi culinari nel “paese dove fioriscono i limoni”, esempio ? Vuoi per ignoranza, vuoi per attaccamento affettivo, gli spaghetti bolognese ancora troneggiano sul menù dei ristoranti più semplici e a buon mercato, magari in piccoli paesini di provincia (anche se mi sono capitati un paio di casi in città). Ormai sono così radicati nel cuore dei tedeschi che non credo sia possibile convincerli del fatto che il loro piatto preferito, legato indissolubilmente all’infanzia (i Kindergeburtstag, le feste di compleanno dei bambini), non sia un piatto italiano. E vi dirò di più, miei cari lettori non italiani: gli spaghetti bolognese non esistono in Italia! Spero di non avervi causato uno shock e che stanotte riuscirete a prendere sonno, ma la triste realtà deve essere accettata. Gli spaghetti bolognese sono un’invenzione anglo-americana del dopoguerra, creata dai militari di ritorno a casa, nel tentativo di imitare il ragù bolognese (che si gusta sulle tagliatelle all’uovo e non sugli spaghetti) provato a Bologna. Il successo oltralpe fu incredibile, tanto che ne esiste una versione “in scatola” anche in Germania, veloce, pratica e “deliziosa”, che viene degustata con un cappuccino, immaginate Voi lo schifo ! Quelli che fanno davvero una cucina italiana di qualità si contano sulle dita delle mani,forse di una sola. I motivi di un così basso rispetto per i valori autentici sono molteplici: c’è chi di italiano ha solo l’insegna; c’è chi ha scelto un basso profilo; c’è chi pensa solo al business immediato; c’è chi non ha saputo per nulla rinnovarsi. Insomma ci sono tanti, troppi, spadellatori senza cultura ed identità”. Ma qualcosa le istituzioni italiani stanno facendo, no? “Troppe complicazioni burocratiche e poca concretezza, come sempre. Sarebbe più semplice supportare il lavoro di quei ristoranti che stanno già portando in giro il buon nome della cucina italiana. C’è bisogno di una corretta campagna di informazione e di una rete commerciale efficace, altro che di marchi, per il rilascio del quale ci chiedono pure dei soldi come se non fossimo noi che lavoriamo bene invece a rivendicare il nostro ruolo di ambasciatori del gusto.”
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