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L’alto numero di avvocati in Italia e le cause civili

Per conoscere una società e i tratti caratteriali dei suoi individui esistono già le frequenti statistiche dell’Istat e di altri centri privati di rilevazione. Strumenti validi a capire dove va un popolo e cosa sono le priorità. Altrettanto importanti sono i sondaggi per la classe politica, chiamata a governare e decidere per gli eletti.
In questo articolo vogliamo proporre una lettura dell’Italia attraverso un numero: quello degli avvocati che ogni anno superano l’esame di Stato ed entrano a tutti gli effetti nel mercato del lavoro. Con la speranza, legittima, di esercitare la professione col migliore risultato economico possibile.
Le stime si possono raffrontare con quelle degli altri paesi europei, considerando il numero di avvocati ogni 100 mila abitanti. Noi risultiamo al secondo posto, con 290 avvocati, secondi soltanto alla Grecia. Il terzo Stato, la Spagna, scende a 266 mentre gli altri paesi europei si distaccano e vanno sotto i 100.
Cosa giustifica l’alto numero dei legali in un paese come il nostro, nel cuore dell’Europa? La risposta è difficile e complicata, e va al di là del sistema di funzionamento della giustizia.
Le aule dei tribunali sono colme, specialmente per le cause civili dove i tempi di attesa si misurano in anni. Ogni anno, poi, la probabilità di vedere innalzato il tempo di attesa tra un’udienza e l’altra è estremamente alta.
Negli ultimi anni sono stati creati degli istituti che garantiscono forme alternative all’aula giudiziaria, per questioni e controversie ritenuti minori. Tra giudici di pace, arbitrati e conciliazioni, si tende a evitare gli avvocati per scongiurare parcelle salate.
I laureati in giurisprudenza, però, vedono nelle figure testé citate un modo per trovare lavoro e far fruttare i tanti sacrifici e gli anni trascorsi in facoltà. Il conciliatore, ad esempio, è un individuo a metà strada tra il garante del rispetto del buon senso, e il “risolutore di problemi”. Tutti i corsi per conciliatori professionisti, abilitati a preparare personale qualificato, raccomandano di sconfiggere i problemi e non coloro che sono chiamati in causa.
Lo stesso dicasi per i giudici di pace, “eroi” del quotidiano chiamati a fare luce tra le ire dei cittadini comuni, e vera ultima spiaggia prima di rivolgersi ai tribunali civili.
In conclusione, gli avvocati in Italia sono l’effetto di una tendenza radicata nell’italiano medio; quella, cioè, di litigare subito e additare un giudice per ottenere ragione. Del resto, siamo o non siamo il paese che abbiamo creato i guelfi e ghibellini?!

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