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Con Niente Paura, Ligabue ci porta alla scoperta dell’identità nazionale perduta

Luciano Ligabue torna nei cinema come simbolo e portavoce di un docufilm originale e a tratti commovente diretto da Piergiorgio Gay dal titolo ‘Niente Paura’. Le canzoni del Liga fanno da filo conduttore in quest’opera sull’identità nazionale nell’epoca delle ‘passioni spente’, un’idea per dare una voce ‘sentimentale’ a una parte di persone che vogliono raccontare un punto di vista.

‘Niente Paura’, film in uscita al cinema il 17 settembre, racconta, in modo non ideologico, attraverso le storie personali di uomini e donne comuni ma anche di persone conosciute, come siamo, com’eravamo, da dove veniamo e quale Paese siamo diventati oggi. Rivedere Falcone, sentire Pertini oppure ascoltare la figlia di Guido Rossa chiedere che, dopo 30 anni di detenzione, fosse concessa la libertà vigilata all’assassino di suo padre, ritenendolo un dovere civile nei confronti di un uomo veramente cambiato, è importante.

Commoventi anche gli interventi di Margherita Hack, che ricorda gli articoli di una Costituzione che qualcuno vorrebbe non tanto riformare, quanto piuttosto cancellare e riscrivere a proprio piacimento e un mattatore come Paolo Rossi che, quasi rassegnato all’inevitabile, vorrebbe istituire una sorta di Polizia che, oltre ai documenti, dovrebbe chiederti se conosci una poesia di Leopardi o se hai letto ‘I promessi sposi’.

‘Niente Paura’ è stato accolto molto piacevolmente anche in quest’ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, passando fuori concorso ma non fuori dalle attenzioni di critici e media. Durante la conferenza stampa, Luciano Ligabue ha accostato la sua musica al pensiero dominate del film ricordando come “Questo film, ha dentro lo stesso sentimento che ho provato a mettere in ‘Buonanotte all’Italia’, ossia l’amore per questo paese”.

Il regista Gay, ha poi con semplicità illustrato il metodo utilizzato per la scelta dei personaggi da includere nel docufilm: “Abbiamo scelto persone che ci piacevano”. Alla domanda sul perché non ci fossero musicisti presenti in ‘Niente Paura’, sempre Piergiorgio Gay ha risposto: “Era molto forte la decisione di non fare nulla di didascalico o antologico, per cui, esclusioni e inclusioni sono legate alla stesura del racconto, non alle categorie di appartenenza”.

Ligabue è consapevole del suo ruolo da lui stesso definito ‘da ospite’, ma le sue canzoni, che si rivelano politiche proprio perché parlano d’amore, di quotidianità e di vita, si fondono perfettamente con le dichiarazioni di Beppino Englaro, di Fabio Volo, di Don Luigi Ciotti e di moltissimi altri, famosi o no. Come la diciottenne di origine albanese che, in un perfetto italiano, esprime il suo amore ma anche le sue perplessità nei confronti di un’Italia sempre più difficile da comprendere.

Il trailer del film, obiettivamente, fa venire la pelle d’oca e un senso che si mescola fra tristezza e rivincita. Le canzoni di Ligabue come ‘Balliamo sul Mondo’ e ‘Niente Paura’ spingono le immagini e fanno da sottofondo alle forti e sentite parole dei protagonisti che sembrano fondersi perfettamente con la frase del Liga, pronunciata durante la fine di un suo concerto: “Auguro la buonanotte a tutti quelli che vivono in questo Paese ma che non si sentono in affitto, perché questo Paese è di chi lo abita e non di chi lo governa”.

‘Niente paura’ vede la partecipazione, oltre a quella del Liga, di Carlo Verdone, Fabio Volo, Paolo Rossi, Javier Zanetti, Margherita Hack e molti altri personaggi noti e non.

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