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DISOCCUPATI INVOLONTARI – Nuovi lavori: il ”mistery shopper”

Di certo può risultare un lavoro gratificante. È il “mystery shopper“, l’avanguardia delle ricerche di marketing che non vede i classici studi socio-economici sui social network, o telemarketing, viral marketing ecc.. per l’acquisizione di informazioni utili alla promozione o ideazione di brand, volti alla acquisizione di clienti potenziali, ma uno studio effettuato direttamente sul campo.

In genere, quando si vuole testare un nuovo prodotto, le agenzie di marketing possono far riferimento a degli strumenti per avere chiaro il target di riferimento: ci si affida quindi alle ricerche di mercato, applicabili nei più svariati settori, che permettono di raccogliere e selezionare tutti gli elementi rilevanti di informazione utilizzabili ad esempio in campagne pubblicitarie, distribuzione, presentazione di prodotti, efficacia della pubblicità e tecniche promozionali.

Le ricerche di mercato infatti si occupano dello studio dei comportamenti dei consumatori e sono un’ottima fonte di informazione per l’agenzia di marketing per le campagne comunicazionali, utilizzando in genere diverse modalità, come mailing telemarketing, emeil marketing, studio di database, ecc..

È in questo contesto che si inserisce questo nuovo lavoro: il mystery shopper.
Qual è il suo compito? Spendere, osservare e riferire. l mystery shopper infatti non deve far altro che recarsi, su chiamata del committente, in un negozio, in un ristorante, in un centro commerciale, hotel? con lo scopo di misurare la qualità dei prodotti e dei servizi offerti al pubblico e scoprire sul campo cosa pensano davvero i reali consumatori di quel servizio o prodotto.

Il mystery shopping (ma anche Ghost Shopping, Secret Shopping, Mystery Customers, Spotters, Anonymous Audits, Virtual Customers, Employee Evaluations, Performance Audits, Telephone Checks), che tradotto significa proprio “acquisti in incognito”, è quindi una pratica di marketing utilizzata dalle aziende per controllare le proprie procedure, la vendita dei prodotti e la soddisfazione dei propri clienti.

In realtà come mestiere non c’è quasi nulla di nuovo: infatti fa parte, se vogliamo, della branchia degli investigatori privati che venivano utilizzati ad esempio nelle banche negli anni ’70 per controllare gli impiegati. Ma c’è stata una crescita esponenziale proprio grazie ad internet ed all’evoluzione della tecnologia.

Il mystery shopper non deve assolutamente spendere per ciò che acquista, che sia un pranzo in un ristorante, una camera d’albergo o la spesa quotidiana, tutto gli viene rimborsato e, ovviamente, viene pagato per il lavoro, con compensi compresi in America fra i 25 ed i 115 dollari al giorno, in Italia la media non si alza in genere sopra i 30 euro, a meno che non si diventi professionisti del settore…. http://lnx.whipart.it/news/8331/disoccupati-mystery-shopper-lavoro.html

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