No Banner to display

Article Marketing

article marketing & press release

DISOCCUPATI INVOLONTARI – Perché (forse) era meglio non laurearsi

LEGGI TUTTO http://lnx.whipart.it/news/8359/disoccupati-mestieripiurichiesti-crisi.html

Settembre, le attività scolastiche di tutti i gradi sono riprese, i genitori iniziano a piangere sui loro portafogli (ormai vuoti).
La cultura, l’istruzione, sono della massima importanza, su questo non c’è dubbio.
L’alfabetizzazione, il diritto a studiare, è costato sacrificio e tutto sommato ancora ci sono questioni da risolvere (come dicevamo in “DISOCCUPATI INVOLONTARI – Quello che i giovani si inventano in tempo di precariato”: il 47,2% degli italiani in età 25-64 anni ha conseguito la sola licenza di scuola media inferiore), la scuola si abbandona, ma? non è che chi abbandona e si dedica ad altri lavori l’ha vista lunga?
Secondo i dati raccolti dal “Sistema Informativo Excelsior” (pdf relativo al 2011 scaricabile da qui) mancano diverse professioni, lavoratori introvabili, con al primo posto gli idraulici, e poi farmacisti, softwaristi, infermieri, fabbri, carpentieri, montatori di serramenti e infissi, parrucchiere e autisti di pullman.
Eppure noi che giocavamo a Super Mario Bros, su quella consolle che ci ha fatto perdere la vista? dovevamo capirlo!

La ricerca è stata condotta in tutte le Regioni d’Italia, ed è articolata secondo diverse sezioni, con previsioni di assunzioni a tempo indeterminato, a tempo determinato o atipiche, per tipologia di azienda e per Regione, ed ha evidenziato come la scuola sia di nuovo inadeguata al nostro contesto socio-economico. Ricordo ad esempio che il Liceo socio-psico-pedagogico prima si chiamava “Magistrali”, oltre a studiare la teoria si faceva il tirocinio nelle classi, ovvero “un insegnante mentre insegnava ti insegnava ad insegnare”. Uscito dalla scuola, c’erano i concorsi, se eri bravo avevi una buona posizione in graduatoria, e magari dopo qualche supplenza potevi diventare subito insegnante di ruolo. Ora?
Dice lo stesso, magari con più eleganza economica, Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere: “La delicatezza del contesto economico mette ulteriormente in luce il difficile incontro tra domanda e offerta di lavoro: il lavoro viene offerto dalle imprese ma queste ultime hanno talvolta, e soprattutto per alcune professioni, grandissima difficoltà a trovare il candidato con i requisiti giusti. Sempre più preziosa, quindi, diventa la possibilità di integrare meglio il momento della formazione scolastica e universitaria con quello della formazione sul lavoro, valorizzando quindi tutte quelle modalità che consentano di avvicinare i giovani alla realtà delle imprese, attraverso, ad esempio, percorsi di alternanza scuola-lavoro, stage e tirocini formativi”.

Leave A Comment

Your email address will not be published.

Article Marketing