No Banner to display

Article Marketing

article marketing & press release

Dreamgirls , un musical da sogno in odore di oscar

Un Jamie Foxx che profuma ancora di oscar, un Eddie Murphy come non lo avete mai visto e sentito e una Beyoncé più scintillante che mai. Dreamgirls si candida ad essere tra i protagonisti nella notte dell’ambita statuetta… d’oro, come i sogni di tre ragazze speciali.

 

Fruscio di gonnelloni, chiome gonfie ondeggiano nervose, corpi da pin-up si agitano nel back-stage. Una luce squarcia il buio sul palco, è il loro momento: le Dreametters entrano in scena. Dreamgirls, diretto da Bill Condon ha tradotto per il grande schermo un musical andato in scena a Broadway per quattro stagioni a partire dal 1981 (al regista coreografo di allora, Micheal Bennet, morto di Aids nel 1987, Condon ha dedicato la pellicola).

 

Condon aveva già dimostrato il suo amore verso il musical firmando la sceneggiatura di Chicago: film su cui si era abbattuta una pioggia di ovazioni e Oscar. Un film ambiziosissimo lo è anche Dreamgirls: un musical con la "m" maiuscola che innanzitutto ammalia per la sua confezione scintillante. Un nostalgico tuffo in un’epoca in cui stile era sinonimo di personalità e che di quelle donne ci fa invidiare non solo gli abiti ma anche l’anima.

 

Il viaggio nelle fasi della moda lo facciamo sopratutto attraverso le evoluzioni di una delle tre componenti del gruppo delle Dreametters, Deena, interpretata da Beyoncé Knowles, stella del pop e qui al suo primo ruolo importante per il cinema dopo le parti in Austin Powers, Goldmember e la Pantera rosa. Voce potente e fisico mozzafiato ("limato" per il film con una dieta a base di acqua e limone che le ha fatto perdere nove chili in due settimane). Portabandiera nel film di uno stile "old fashion" fatto di colori brillanti e che risaltano su pelli ambrate, paillettes, cotonature coraggiose, eyeliner in evidenza. Deena come l’icona Diana Ross.

 

La diva delle Supremes, poi solista di successo, cui il film si ispira, facendo di Dreamgirls un film dalla doppia anima: un po’ musical un po’ biopic.  Una pellicola in cui inscindibili si accompagnano storia e performance canore.

 

Non solo Hudston è da annoverare tra gli exploit di Dreamgirls. Murphy ha davvero stupito tutti con la sua performance, certamente una delle migliori della sua carriera. Un innato e sbalorditivo talento per il canto. Oltre ad una ritrovata capacità attoriale. Il suo Jimmy passa dall’essere ironico a sexy, da profondo a disperato.

 

Non ultimo è da annoverare le potenti performance black che luccicano sul movimentato contesto sociale degli anni ’60 fatto di razzismo e disuguaglianze. Un periodo storico perfettamente rappresentato per quello che era. In questo contesto il prezzo del successo, fatto di lacrime, bocconi amari e amicizie infrante si integra perfettamente con la realtà circostante dipingendo una situazione tanto realistica quanto piena di speranze. Tutto per la gloria. Fatta anche di ragazze da sogno. Ma anche di ragazze che hanno sogni e che ne ispirano a chi le ascolta. Dreamgirls" appunto.

Leave A Comment

Your email address will not be published.

Article Marketing