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Auto : fine d’anno in ripresa.

Il mercato automobilistico americano si lascia alle spalle un 2009
nero: secondo le stime preliminari lo scorso anno si è chiuso a quota
10,4-10,5 milioni di auto vendute, il livello più basso dal 1982. La
flessione del mercato, tenendo conto della variazione della
popolazione, risulta la maggiore dalla seconda guerra mondiale. Ma gli
ultimi dati lasciano intravedere uno spiraglio di speranza per il 2010:
le vendite di dicembre sono infatti risultate in aumento per tutte le
case automobilistiche, eccetto General Motors e Chrysler. GM ha infatti
accusato un calo delle vendite nell’ultimo mese del 2009 pari al 6,1%
(-12,8% la variazione corretta per giorni lavorativi), mentre Chrysler
ha visto scendere le vendite quasi del 3,7% (-10,5% corretto per giorni
lavorativi).
Nell’analizzare i dati Chrysler è necessario tenere
presente che la produzione è rimasta ferma per due mesi a causa del
ricorso al Chapter 11. Rispetto a novembre 2009, Chrysler registra un
aumento delle vendite del 36%: il 2009 si chiude "con 931.402 auto
vendute, in calo del 36% rispetto al 2008": secondo le stime riportate
dalla stampa americana, si tratta per Chrysler del risultato peggiore
degli ultimi 47 anni. Era infatti dal 1962 che la società non chideva
sotto quota un milione di vetture vendute.
Nel fotografare
l’andamento delle vendite Chrysler precisa di aver drasticamente
ridotto le scorte e di avere ora meno di 60 giorni di stock.
A
deludere gli analisti è, però, soprattutto la perfomance di GM, che
chiude dicembre in calo nonostante la politica aggresssiva di sconti. A
trarre vantaggio dalle difficoltà di Chrysler e GM è Ford, che chiude
dicembre con vendite in progresso del 33% e una quota di mercato in
crescita per la quattordicesima volta in quindici mesi. La casa
automobilistica precisa inoltre di chiudere il 2009 con vendite in calo
ma con la quota di mercato in aumento su base annuale per la prima
volta dal 1995. Indicazioni queste che mettono le ali al titolo Ford,
che schizza a New York sopra gli 11 dollari, ai massimi dall’agosto
2005. Dall’inizio di novembre i titoli Ford sono saliti del 55 e il
loro valore lo scorso anno è quadruplicato, con gli investitori che
hanno scommesso sul fatto che la casa americana sarebbe rimasta libera
dagli aiuti pubblici.
Fra le altre case automobilistiche, Toyota
segna un aumento delle vendite del 32% in dicembre, pur chiudendo il
2009 in flessione del 20%. Avanzano Bmw e Nissan, che archiviano
l’ultimo mese dello scorso anno in progressso rispettivamente del 9,2%
e del 18%. In casa Honda le vendite sono salite del 24% a 107.143
unità, ma anche per la casa automobilistica giapponese il bilancio 2009
è magro: le vendite sono scese del 19% a 1.150.784 unità. Honda supera
Chrysler in termini di vendite sul mercato.
Il mercato
automobilistico cinese è esploso nel 2009, superando quello americano
ormai relegato al secondo posto al mondo. Ma nel 2010 subirà un
rallentamento, mettendo a segno – riporta il Wall Street Journal – un
incremento solo del 5-6%.
Una frenata che si ripercuoterà
soprattutto su General Motors e Ford che, proprio in Cina, hanno
registrato le uniche notizie positive in "un doloroso 2009".
Con
circa 13 milioni di auto vendute, la Cina ha superato lo scorso anno
gli Stati Uniti affermandosi così come il primo mercato automobilistico
al mondo: le vendite 2009 negli USA sono scese del 21% a quota 10,4
milioni di unità, il livello più basso dal 1982.
J.D. Power &
Associates prevede vendite in rallentamento sia per GM sia per Ford nel
2010 in Cina. In particolare Ford dovrebbe registrare un incremento di
circa il 6%, inferiore al +50% del 2009. Analogo il discorso per GM,
che ha sperimentato lo scorso anno un aumento delle vendite del 67% a
1,83 milioni di veicoli.
"La buona notizia per l’industria
automobilistica mondiale – aggiunge il W.S.Journal – arriva dal fatto
che quest’anno la Cina non sarà l’unico mercato a crescere, vista
l’uscita dalla recessione degli Stati Uniti. J.D.Power prevede che le
vendite di auto negli USA saliranno nel 2010 del 12%, a un tasso quindi
superiore del mercato cinese". Nonostante questo gli USA non
riusciranno a riconquistare il titolo di primo mercato al mondo neanche
nel 2010.

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