No Banner to display
In un mondo dove i quotidiani riducono sempre più la produzione cartacea, dal New York Times fino alla stampa locale, non c’è giornale che resti insensibile di fronte l’evoluzione del web. Il giornalismo online è la nuova frontiera dell’informazione.
Tra i relatori dell’evento, oltre allo stesso Antonio Maisto e Alessandro Mazzù, esperto di web marketing, figurava Marco Esposito, giornalista di vecchio stampo, esperto di finanza.
Marco Esposito ha lavorato a La voce con Indro Montanelli, collaborato con Il Mattino, La Repubblica ed altre prestigiose testate e nonostante la sua formazione e la sua esperienza da giornalista “a piombo†si è mostrato positivo ed entusiasta nei confronti del giornalismo online.
Di fronte ad un’ampia platea di interessati e curiosi, il collega di Montanelli ha parlato del web come un incentivo per i giovani che hanno il sogno di diventare giornalisti, inquadrando la rete come agorà per una platea che ha più facilmente la possibilità di dire la sua.
Il giornalista esperto di economia ha tenuto a sottolineare che è falso che solo i raccomandati e i “figli di†facciano strada: se si ha dedizione e pazienza, se si ha la capacità di specializzarsi e guardarsi intorno, per poi proporsi come una novità , si può diventare qualcuno anche se si possiede un nome qualunque.
Seduti tra il pubblico, i giovani redattori di Portici News, giornalisti in erba e persone con esperienza nel campo dell’editoria, con fervore hanno partecipato al critico dibattito moderato dai tre relatori che hanno ascoltato le loro opinioni, risposto alle domande e indicato possibili soluzioni.
Punto saliente del dibattito, la questione sull’informazione online: deve essere gratuita o a pagamento?
La risposta sembra vertere sulle soluzioni a pagamento: il futuro per Esposito, è questo.
Le cose che hanno un prezzo hanno più credibilità , dare un contribuito all’editoria online inoltre, servirebbe a tutelare i giornalisti e le redazioni; d’altro canto i telegiornali di stato sono finanziati dal canone e i quotidiani dagli editori; perché mai esigere gratuitamente informazione dal web?
L’incontro, più che una querelle tra carta stampata e web, è stato un confronto e una presa d’atto: la storia della comunicazione è piena di questi tipi di evoluzione: cambiano i tempi e cambiano i supporti d’espressione, dal 45 giri all’mp3, dalla vhs al dvd, dall’analogico al digitale, dal foglio di carta al foglio elettronico, etc.
Il web è una risorsa immensa che come tutte le cose va gestita nel modo più corretto. Avere le informazioni online vuol dire archiviare più facilmente le notizie ed altrettanto facilmente rintracciarle laddove dovessero servirci. Libertà d’espressione e d’opinione sono dei dogmi del giornalismo e la rete è opportunità di scelta.
Così, nel rispetto della libertà e dell’aperto dialogo, si è svolto questo evento che ha catturato il pubblico che quasi sembrava non voler chiudere il dibattito.
Tags: citizen journalism, giornalimo, giornalismo partecipativo, open source, web marketing
Venerdì 19 febbraio, ore 18.30, per la Rassegna Un museo…
Può una passione trasformarsi in un lavoro? La risposta è…
Your email address will not be published.
Δ