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Quando fare shopping è pericoloso

Quelle scarpe irresistibili! Rosse, tacco dodici a stiletto, i
laccettti alle caviglie a promettere un fascino fatale. Amore a prima
vista. Le aveva puntate per settimane, nella vetrin in centro. Il
prezzo’ Fuori budget, ovviamente. Ad alimentare il desiderio, però, la
speranza di un miraggio realizzabile: i saldi di fine stagione
anticipati, momento in cui anche i sogni di shopping inarrivabile
possono diventare realtà.
Detto fatto: il fatidico giorno era
giunto. Le scarpe tanto sognate erano finalmente sue e con il 30% di
sconto! La prima avvisaglia di malessere l’aveva assalita già alla
cassa. All’uscita del negozio poi interrogativi sempre più fitti.
Perchè diavolo aveva comprato quelle scarpe’ Quando mai avrebbe potuto
indossarle’ Senza contare che, nonostante lo sconto, erano costate,
comunque, mezzo stipendio. Ma chi si credeva: la Carrie di Sex and the city
‘ Il piacere dell’acquisto’ Scomparso. L’autostima’ Sotto i piedi,
mentre le scarpe finivano in un angolo dell’armadio e il conto in banca
accusava il colpo…..E’ una storia inventata, certo, ma molto,molto
verosimile, tanto che qualche lettrice (e forse anche qualche lettore,
perchè no’) potrà riconoscersi nell’incauta acquirente delle
"fashionissime" scarpe rosse.
Sì perchè, la mania dello shopping
compulsivo, quell’irresistibile tentazione all’acquisto che prende
all’improvviso e non dà scampo, quasi privandoci, per un attimo, della
razionalità, sta contagiando un numero sempre più alto di persone (di
cui il 90% sarebbero donne, tra i 30 e i 40anni). In più, i saldi
cominciati il 2 gennaio, in mezza Italia, potrebbero assecondare la
"pandemia" in barba alla crisi e ai richiami alla ponderatezza.
Quello
che inizia in questi giorni e che si concluderà solo a fine mese, è un
periodo insidioso, quasi un campo minato, per i cosiddetti "drogati
dello shopping", per i quali i cartelli con la promessa di sconti
clamorosi, occhieggianti dai negozi, sono come delle vere calamite. Lo
afferma, sul sito www.adnkronos.com, il neurologo Rosario Sorrentino,
direttore dell’Ircap (Istituto di ricerca e cura per gli attacchi di
panico) alla clinica Pio XI di Roma.
Quindi, se per i commercianti
la corsa agli acquisti è una speranza, alla fine di una stagione
fiacca, per i consumatori si impone attenzione, in modo tale da
affrontare le compere di gennaio senza danni e senza spendere più di
quanto potreste permettervi.
L’argomento, si sa, non è nuovo e anzi,
la letteratura in merito è ricca. Psicologi, studiosi del comportamento
ma anche scrittori di narrativa hanno prodotto intere bibliografie sul
disturbo che viene definito scintificamente "oniomania" (letteralmente "passione per gli acquisti"). Eroina del genere è Becky, personaggio inventato da Sophie Kinsella, autrice di I love shopping e di tutti i sequel (I love shopping in bianco, I love shopping con mia sorella, I love shopping a New York).
Giornalista
rampante, Becky ha una sola debolezza: l’acquisto compulsivo. Compra di
tutto: dagli abiti ai casalinghi, dalle scarpe ai dolci, affrontando
peripezie degne di un romanzo di avventura. Ma se delle imprese di
Becky si può sorridere, ben diversa è la situazione quando ci si rende
conto di essere afflitti dallo stesso problema. Il che può mandare in
crisi il portafoglio ma, in ogni caso, rivela carenze affettive, vuoti
da colmare, insoddisfazioni esistenziali più o meno latenti.
Fate
shopping più di una volta a settimana’ Comprate al di sopra delle
vostre possibilità’ Provate maggiore piacere nello spendere che nel
possesso dell’oggetto’ Vi sentite assaliti da frustrazione se
l’acquisto è impedito ma anche subito dopo aver fatto compere’ Quando
tornate a casa riponete gli acquisti senza neppure staccarne il
cartellino’ Se avete risposto sì a tutte le domande, fareste meglio a
ricorrere all’aiuto di un esperto per evitare di cadere preda delle
lusinghe dei centri commerciali in saldo.
Secondo la psicologa
Silvia Guerra, le donne maniache dello shopping si fanno tentare oltre
che da abiti e calzature anche dagli oggetti per rendere più bella e
comfortevole la casa (con il risultato di invadere tutti gli spazi
domestici di suppellettili inutili o improbabili). Gli uomini (perchè i
maschietti colpiti saranno una minoranza ma non sono immuni dal
"virus") sarebbero più inclini all’acquisto di Cd, videogiochi e
software, ma anche di cravatte, scarpe e giacche.
Insomma, una
legione di schiavi del "compero dunque esisto", appagati solo nel
fugace momento della scelta e del pagamento, ma condannati alla
frustrante rincorsa ad una felicità illusoria.
La cura’ Non esistono
ancora strumenti medici specifici ma gli esperti consigliano, almeno
nei casi più gravi, il ricorso alla psicoterapia, per sedute,
individuali o collettive, che potenzino l’autostima. Volersi bene e
considerarsi un valore di per sè. Ecco la sfida per vincere le sirene
che ci attirano, irresistibilmente, dalle vetrine del centro.
Autore : Sara Cerrato

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