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I luoghi e la forma dell’essere


Il percorso espositivo presenterà venti lavori, frutto della produzione e della continua ricerca dell’Artista palermitana, la pregiata collezione verrà presentata il prossimo Marzo con una personale presso la Certosa a Bagheria e a Giugno al Gan “Galleria d’Arte Contemporanea” di Noto.
Diversi e lusinghieri i commenti critici sulla Mostra da parte dei Curatori, degli stessi trascrivo dei passi per evidenziare l’importanza dell’evento.
Joan Abellò Juanpere “Mi sembra anche che sia un’artista preoccupata dell’identità della sua attività. Se ha connotato il suo buon lavoro, non è perché venga relegato nella categoria dell’artigianato; le sue opere – per quanto presentino analogie con bozzetti e graffiti – sono il risultato di meditazione, intelligenza e sensibilità. I richiami storici al Barocco non sono forzati, ma intenzionali. La sua dedizione professionale alla conservazione del Patrimonio Artistico è un altro argomento che la immerge nella sua atmosfera vitale e ci conferma nelle convinzioni suggerite”.
Arnau Puig “Davanti a queste figure in cui si percepisce l’anima (come era riuscito a realizzare nei suoi bozzetti Michelangelo), questo respiro traspare, si fa visibile, si impianta nella retina di chi guarda. I colori dell’artista che rendono questi effetti sono in genere terrosi, oscuri, molto diversi da quelli che ho avuto modo di ammirare quando mi trovavo a Valencia, città spagnola del Mediterraneo, terra nella quale i pittori optano quasi sempre per toni caldi, dinamici, allegri. Forse per mettere in luce il contrasto tra la complessa, aggressiva, oscura, sempre belligerante e attiva storia della Sicilia, terra natale dell’artista, e il suo ambiente, Chiara Leto ha scelto i colori della sua terra calda e dinamica, le turbolenze dei terra di siena, allusivi del concentrato e del disperso. Forse una scelta indotta anche dalla narrazione che permette lo spirito barocco, che tramite le tortuosità della sua complessità formale esprime il recondito di ogni anima: quello che si apprezza sempre in queste opere”.
Michele Romano “Non a caso, la Leto rievoca fetali trattati leornadeschi e materiche fisionomie picassiane, ma la particolare cifra stilistica della Leto si traduce in una trascrizione segnica, dove la monocromia della terra induce ad una primaria forma del vissuto, ad un rivisitazione freudiana dell’essere, che legge nella sua gestazione generatrice quel senso di energia ancestrale, quel senso dell’anima che si trasmuta in corporalità visiva”.
Mostra sicuramente di grande interesse culturale si consiglia la visione a professionisti del settore, collezionisti e semplici osservatori.
Il Catalogo verrà distribuito in Mostra.
Si Ringrazia:
Il Comune di Palermo, Il Comune di Bagheria, IL Comune di Noto;
Cavallaro Arte, MV Medical, Principe di Corleone;
In mostra fino al 18 Febbraio – Dal Lunedì al Sabato dalle 10,00 alle 16,00 – Domenica 10,00 – 13,00.
Per informazioni contattare:
Ass. Art. Culturale Maestri D’Arte.
Tel. +39 349 3744896
e mail: [email protected]

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