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Il progetto della piscina: architettura della vita

Sviluppare il progetto sull’acqua è incredibilmente seducente perché questo componente , basilare per la crescita della biosfera, è portatore di valori metaforici che precedono e vanno oltre l’obiettivo razionale della piscina. L’acqua era vita , anche quando sulla terra non esistevano ancora altre forme e molto prima che si sviluppasse la coscienza umana. Siamo sempre stati affascinati dalle primordiali suggestioni acquatiche , dall’immensità del mare,dal volo dei gabbiani, dalla sinuosità del lago, dal canto delle acque che vorticosamente scorrono. Dunque in qualunque momento ci si può ritrovare attraverso la vita nascosta dell’acqua e la sua potenza allegorica in continua evoluzione. Tutti i miti e le fiabe , l’intelligenza umana , si rinnovano e si travestono attraverso i simboli. Così quando nell’impresario di piscine , o nell’architetto che le progetta, i simboli colgono a pieno l’idea e l’esigenza del committente che è affascinato da questa sorgente di vita, da questo universo inesplorato: riaffiora e si sviluppa il substrato simbolico portato dall’acqua. Tale substrato, inconsciamente influenza l’iter creativo che prende corpo e si dirige verso la sua realizzazione. La piscina si manifesta nelle sue qualità : spazio dove tuffarsi , fare una nuotata, dove sognare, dove fare il morto a galla , luogo attorno al quale accomodarsi , rilassarsi e prendere il sole. Luogo surreale da dove guardare l’orizzonte, specchio dove vedere il cielo riflesso ed anelare alla propria porzione di infinito. Nella piscina accrescono e si trasformano le immagini delle architetture vicine, come le immagini delle foreste e dei parchi, e sussultano di vitalità quando la brezza estiva ne increspa la superficie. Quando nella serate estive su questa fluida tavola acquosa si adagiano tratti di luce creando spiriti sorridenti , risuonano nell’aria le sagome delle arcate , dei portici incantati, o delle persiane abbassate. Prendendo spunto da Michelangelo che vedeva nella pietra grezza già la statua definitiva, secondo la tradizionale arte greca della maieutica, attraverso il processo della sottrazione del superfluo, l’artista da corpo , movimento, muscoli ed espressione all’opera. La sagoma si sviluppa lentamente ad ogni colpo di mazza, ad ogni movimento dello scalpello, e l’immagine diventa sempre più nitida. Alla stessa maniera , quando l’impresario ed il committente entrano in sintonia tirano via il mantello di terra del prato di casa per scoprire la piscina, il laghetto o lo specchio di acqua che silenziosamente era già nascosto sotto il giardino pronto per nascere. La piscina si manifesta nelle sue qualità : spazio dove tuffarsi , fare una nuotata, dove sognare, dove fare il morto a galla , luogo attorno al quale accomodarsi , rilassarsi e prendere il sole. Luogo surreale da dove guardare l’orizzonte, specchio dove vedere il cielo riflesso ed anelare alla propria porzione di infinito. Nella piscina accrescono e si trasformano le immagini delle architetture vicine, come le immagini delle foreste e dei parchi, e sussultano di vitalità quando la brezza estiva ne increspa la superficie.

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