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L’arte di costruire un personaggio

L’arte di costruire un personaggio

 Sommario

° Il favore del pubblico

° Il fiuto dell’editore

° L’arte di costruire personaggi

 

 Il favore del pubblico

 Costruire personaggi non è mai stata una cosa semplice, soprattutto oggi che viviamo in un mondo di sovrabbondanza mediatica che ci offre più possibilità di scelta e di paragone, facendoci incontrare una moltitudine di futuri protagonisti anche se a volte non vogliamo. 

 Spessissimo accade che proprio a quell’artista, che non gli avremmo dato un centesimo di fiducia, considerandolo alla stregua del brutto anatroccolo, di trovarcelo davanti rinato come splendido cigno, sovente per opera di un illuminato editore.

Mi riferisco in questo mio articolo a Giusy Ferreri e Mara Majonchi, la prima è l’artista che a detta di molti non avrebbe fatto assolutamente niente,  la seconda invece, appartiene a quella classe di fini editori che cresciuti alla scuola dei curatori redazionali di razza dell’Ariston, Numero Uno e Ricordi, ha dato dimostrazione di cosa voglia dire saper puntare con fiuto e determinazione su un artista e trasformarlo in prodotto editoriale.

Andiamo per gradi, Giusy Ferreri compare a X Factor non accettata dai suoi colleghi, perché entrata in un secondo momento, dal punto di vista di pubblico poi non ha avuto  riconoscimento immediato, anzi era considerata poco quasi niente, e sia alle radio private sia online i giudizi della gente erano a dir poco atroci.

Io stesso mi sono trovato in mezzo a complimenti in diretta, che le venivano rivolti, su emittenti radio private veramente  piccanti  anche con insulti.

Chiunque avrebbe pensato che il suo modo di cantare con quelle vocalizzazioni a metà, a volte un po’ afone quasi al limite della stonatura, la portassero poco lontano nel panorama musicale italiano, a suo favore deponeva solo la sua prestanza fisica, infatti, Giusy buca il televisore con il suo volto, ma dal punto di vista canoro non basta solo quello.

Il pubblico di oggi è ipercritico, meno disposto a lasciare esprimere l’artista emergente il quale, generalmente, viene stroncato sul crescere da critiche fatte a volte per il puro gusto di farle, altre volte perché ci si sente riparati dietro un nick name, e ancora ma solo in pochi casi, perché si ha la vera capacità di analizzare un fatto o un personaggio ed esporre critiche e giudizi assolutamente da esperti.

Giusy quindi è partita così, nel completo o quasi disconoscimento della massa, penso che le siano state vicine solo le ex colleghe di lavoro, e i suoi di casa con qualche altro intimo amico, ma di esterni alla sua cerchia penso che si contino sulle dita di una mano.

La sua partenza, quindi è stata contrariata da quasi tutti, tranne che da una persona, Mara Majonchi.

Il fiuto dell’editore

La signora Majonchi a me a sempre dato una sferzata d’ottimismo, è solare e calda come la sua terra, fatta di gente semplice, che dice pane al pane e vino e al vino, a tutti nessuno escluso.

Per chi non la conosce professionalmente posso solo riassumere brevemente un po’ della sua carriera d’editore, basta solo dire che è stata  la responsabile artistica delle maggiori case discografiche tra le quali Ariston, Numero Uno e Ricordi.

A proposito della Numero Uno dove padri e padroni erano Battisti e il mitico Giulio Rapetti, che a molti così con questo nome non dirà niente, ma come Mogol magari sì, lei Mara, quando entra a fare parte del team Mogol-Battisti ha già al suo attivo collaborazioni con Ornella Vanoni, Mino Reitano e la scoperta di Gianna Nannini, uscita dalla Numero Uno entra a fare parte della Ricordi dove anche qui si occupa di produzione.

Per fare capire a chi è  fuori della musica cosa deve fare un produttore musicale dirò brevemente che è un editore più sofisticato di altri in quanto non ha solo il compito, come nel caso del vaglio di un romanzo, di vedere se il prodotto finale avrà uno sbocco sul mercato, ma nel caso del lancio di un disco deve guardare a tutte le fasi dal concepimento sino al parto.

Nelle fasi di concepimento sono incluse le ritmiche, i suoni, i testi, i mixaggi, la grafica della copertina, il migliore modo per fare entrare sul mercato sia il prodotto  sia il personaggio, in poche parole il marketing.

Il parto invece è il lancio vero e proprio sul mercato del disco, una vera e propria nascita, ultima fase ma non meno importante della costruzione del prodotto editoriale, dove ogni particolare deve essere curato nei minimi particolari: dai comunicati stampa, alle apparizioni in tv e partecipazioni a trasmissioni radio.

Come si può capire bene l’editore discografico ha più rogne se vogliamo, ed è per questo che se floppa gli girano veramente i  cd.

 L’arte di costruire un personaggio

 È chiaro che dietro al prodotto editoriale ci deve essere un artista, ma è altrettanto chiaro come ho detto all’inizio, che non sempre  viene accettato sin dall’inizio della sua carriera, anzi 99 volte su 100  deve passare un po’ di tempo prima che possa essere apprezzata la sua arte.

La Majonchi cosa ha fatto, innanzitutto ha visto la grande potenzialità di forare il video che ha Giusy e quindi il fattore estetico, poi quel suo modo di cantare sincopato e stridulo che a molti non piace, ma molto simile ad Amy Winehouse, le ha dato modo di introdurre in Italia un artista del tutto nuovo come concezione canora.

Con il suo singolo Non ti scordar mai di me di Tiziano Ferro (altro prodotto editoriale artistico di rilievo) della Majonchi, ha solo lasciato che esprimesse le sue potenzialità musicali, e ne ha fatto un prodotto di successo rendendolo presente dove era possibile, infatti, oltre ad essere in classifica diventando il tormentone nazionale, è anche suoneria per cellulare, jingle ecc.

Chiaramente a chi non piaceva non piace neanche ora, però qualcuno ha cambiato idea nel frattempo, tant’è che è diventato suo fan, se poi ci mettiamo un po’ di carica erotica che nel frattempo si è andata sviluppando nei suoi confronti sia per il fatto del filmino hard, sia per le foto fatte dalle maggiori riviste, che  ne hanno esaltato la bellezza,  tutto ciò ha contribuito a confezionare un prodotto editoriale di livello, che probabilmente se saputo amministrare dall’editore e dall’artista, potrà dare una nuova aria nel panorama musicale nazionale.

 

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