Perdutamente è il nuovo romanzo di Flavio Pagano, autore eclettico e versatile che nella sua lunga carriera ha spaziato dal teatro alla saggistica, dallo sport all’omosessualità.
In questo suo ultimo lavoro affronta un tema doloroso e personale: quello dell’Alzheimer. Una storia comune, un dramma personale, reso attraverso un linguaggio ironico e sorprendente in grado di rappresentare tutta l’umanità della malattia. Un giorno la madre del protagonista viene ritrovata alla stazione intenta a prendere un treno; in stato confusionale e senza rendersi conto di dove sia. Questo casuale incidente è l’inizio di un viaggio all’interno di una malattia comune quanto dolorosa come l’Alzheimer.

La madre, la donna forte e orgogliosa di sempre, che aveva tenuto sempre unita tutta la famiglia, si trasforma improvvisamente in un “caso umano”. La malattia della donna costringerà tutta la famiglia a trasformarsi in caregivers, in assistenti personali, badanti a tempo pieno. Un lavoro continuo, duro ed estenuante che metterà in crisi i legami abituali ma che alla fine farà emergere l’amore profondo di una famiglia che nel momento più doloroso riesce a ritrovarsi e restare unita. Un romanzo che vede come co-protagonista una Napoli convulsa, sbandata e surreale – “la più ondivaga e alzheimeriana delle città” – persa dietro le sue bellezze, incastrata in un perenne passato, incapace di cambiare e andare avanti. Lo stile di Flavio Pagano rispecchia in pieno la tradizione comico partenopea: una scrittura ironica e surreale che gioca continuamente con i balbettii della mente, con una realtà confusa fra passato e fiaba.

Il romanzo esce alla vigilia della XX Giornata Mondiale dell’Alzheimer (21 settembre 2013), istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dall’Alzheimer’s Disease International per creare una coscienza pubblica sugli enormi problemi provocati dalla malattia che con la memoria si porta via un’intera esistenza. Le persone affette da Alzheimer e altre demenze sono oggi stimate in 36 milioni nel mondo, di cui uno nel nostro Paese; numeri destinati ad aumentare drammaticamente nel giro di pochi anni. Per approfondire: Federazione Alzheimer Italia e Associazione Italiana Malattia di Alzheimer.

Uno stralcio dal romanzo: L’immobilità di una persona, di una sola persona all’interno di una famiglia, la trasforma in un perno. Nel fulcro intorno al quale tutto ruota. Se ne diventa satelliti, la cui traiettoria è la risultante di un naturale istinto di conservazione e di sopravvivenza, e di quel sentimento meno chiaramente codificato, che ci spinge verso la solidarietà e le cure parentali. Ciò che potrei chiamare l’amore per i nostri cari, se non temessi di usare in maniera inappropriata questa parola di cui nessuno conosce fino in fondo il significato. …Da un lato era come se lei non ci fosse, perché non usciva mai dalla sua stanza. Dall’altro però quel suo essere assente scandiva il tempo di tutti noi, persino i nostri pensieri inconsci. E questo la rendeva presente ovunque. Sempre. Abitare in una casa grande, costituiva indubbiamente un vantaggio. Era possibile convivere, senza rinunciare del tutto a godere di una ragionevole privacy. Io lavoravo in casa, dunque passavo con/senza di lei molto tempo. A volte addirittura mi dimenticavo che lei era lì, nella sua camera: naturalmente finché non mi chiamava perché aveva bisogno di qualcosa, o per essere aiutata a spostarsi.

Flavio Pagano (Napoli, 1962) è un autore eclettico. Spazia attraverso vari generi letterari, alcuni suoi lavori sono diventati spettacoli teatrali e ha scritto anche per la tv. Nel 2011 ha ricevuto il Premio speciale Elsa Morante –Isola di Arturo con il libro Ragazzi Ubriachi. Per Giunti Editore ha firmato, con Alessandro Cecchi Paone, il saggio sull’omosessualità nello sport Il campione innamorato (2012). Collabora con il Corriere del Mezzogiorno e il manifesto. Autodidatta per vocazione, suona il violoncello e il piano. Ha giocato a rugby, sua grande passione. Vive a Napoli.