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La musica indipendente in Italia fiorisce in autunno.

La crisi del mercato discografico è ormai una dura realtà, ma il panorama artistico italiano continua ad espandere i propri confini.
Fuori dal circuito privilegiato dei talent show e della cultura mainstream “di massa”, il circuito indipendente ricava il proprio spazio e il proprio pubblico, tra spettacoli live e il network costruito in rete.
Gli artisti “indie” lavorano fuori dalla logica delle grandi major (tra le principali Warner, Universal, Sony, EMI). Tuttavia il mondo “indie” si associa sempre più alla musica raffinata, d’autore, la musica che “pensa e fa pensare”, contrapposta alla musica di massa, dei tormentoni e del melodico all’italiana.
Nomi come Gabriele Ortenzi o Fabio Cinti non diranno molto ai più, (per quanto quest’ultimo può venire associato alla recente querelle tra il cantante Morgan e l’attrice Asia Argento), ma dietro appellativi per lo più sconosciuti si celano veri e propri talenti, che fioriscono nel corso di questo autunno con la presentazione dei rispettivi album.

Gabriele Ortenzi (Areamag) ha da poco esordito con l’album “Si salvi chi può”; Fabio Cinti ha lanciato lo scorso 15 ottobre il singolo Bow House, come anticipazione dell’album
“L’esempio delle mele” in uscita il prossimo novembre. Cinti è al suo primo singolo, una canzone in inglese, che vede la partecipazione di Elisa Rossi, sorprendente cantautrice italiana, che alcuni avranno avuto modo di apprezzare nel corso dell’edizione 2009 di X Factor, da cui è stata purtroppo eliminata dal veto di Simona Ventura a favore del gruppo “I Farias”.

La stessa Elisa esordirà il prossimo 16 novembre con l’album “Viola Selise“, un lavoro che mette in gioco tutte le potenzialità della cantante, tra essenze speziate e profumi di marmellata allo zenzero, caramelle e pop corn scopriremo il piacere delle “piccole cose”, nome del singolo in uscita proprio in questi giorni, come produzione indipendente a scapito dell’eliminazione annunciata dall’industria culturale della massa televisiva.

I canali promozionali della musica indie sono senz’altro più limitati rispetto alle potenzialità delle major, tuttavia, locali come il romano “The Place”, ad esempio, consentono agli artisti di esprimere il proprio talento e costruirsi un primo network di orecchie attente e sensibili, tuttavia, anche il web può giocare la sua parte nella distribuzione della propria musica.

Dove la scatola chiusa della televisione limita lo spazio di espressione, la struttura aperta della rete apre nuove possibilità.

Quale meritocrazia migliore della rete! Le potenzialità dei social media non sono da sottovalutare sia per la velocità di propagazione di notizie sottoforma di link, sia per la velocità con cui comunicare e soprattutto interagire.

Gli artisti indipendenti non devono sottovalutare l’importanza di un proprio blog o della propria pagina Facebook, tramite cui raggiungere il pubblico già consolidato e creare nuove relazioni, diffondere le notizie relative agli spettacoli o semplicemente condividere il proprio messaggio musicale.

Se i media tradizionali, infatti, sono ad accesso limitato, la rete è rigorosamente ad accesso libero e pronta ad accogliere l’innovazione e la portata comunicativa del circuito della musica indipendente.

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