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Palazzo Farnese a Piacenza espone in modo permanente il modello ligneo che rappresenta il Palazzo secondo il progetto del Vignola.

Per comprendere il significato complessivo dell’opera dell’architetto appaiono molto importanti i progetti cinquecenteschi del palazzo, che hanno trovato realizzazione solo in parte. L’opera si pone a conclusione del percorso svolto dall’architettura del Rinascimento, in particolare quella romana, cioè di quella tradizione culturale di cui Vignola era profondo conoscitore e, ormai, maturo interprete. L’assenza di una vera e propria facciata, conferendo alla mole vignolesca l’aspetto di un blocco stereometrico, richiama il palazzo Farnese di Roma ed è, peraltro, tipica anche di altri edifici farnesiani, come il palazzo di Gradoli e la villa di Caprarola. Colpisce l’abbondanza di finestre, che rende intuibile il gran numero di stanze e la grandiosità degli spazi interni, suggerendo il confronto con un celebre progetto contemporaneo per un’altra residenza di sovrani: quello di Serlio per il Louvre. È soprattutto nel cortile, cui si accede attraverso un profondo androne, che risulta più evidente quella particolare commistione di funzionalità e raffinata eleganza che caratterizza il palazzo piacentino. Sul lato del cortile opposto all’ingresso avrebbe dovuto sorgere la cavea del teatro all’aperto destinato al divertimento dei duchi e della loro corte. L’ordine ionico gigante che orna le paraste della loggia al piano terreno della parte effettivamente costruita può dare l’idea di quella edonistica ricchezza architettonica prevista da Vignola. La decadenza del palazzo iniziò con l’estinzione dei Farnese e il passaggio dei loro beni ai Borbone. Il modello ligneo del Palazzo Farnese di Piacenza, realizzato dall’architetto piacentino Enrico Bergonzoni rappresenta il palazzo secondo il progetto di Jacopo Barozzi detto il Vignola. Va ricordato che tale progetto, dopo numerose modifiche e interruzioni, non fu mai portato a compimento, e la realizzazione di questo modello è ad oggi l’unico modo di poter ammirare il palazzo nella sua interezza così come avrebbe dovuto essere se fosse stato completato. Si può così ammirare la grandiosità delle facciate esterne dell’edificio, il lavoro di “traforo” nelle finestrature dei loggiati sul cortile che scompongono la muratura in una successione di pieni e vuoti, e l’anfiteatro ellittico sempre nel cortile, che non fu mai costruito. Il modello, così come il palazzo reale, ha dimensioni imponenti: oltre due metri di larghezza per quasi tre di profondità, ed un peso che supera i cinque quintali. Venne realizzato per volontà dell’Ente per il Restauro di Palazzo Farnese e delle Mura Farnesiane nell’anno 2003 dall’architetto piacentino Enrico Bergonzoni (brgstudio). Il modello in legno del Palazzo misura 260 x 210 cm di lato e ha un’altezza di 182 cm. È in legno massello di ciliegio. Il suo peso supera i 5 quintali. È il frutto dell’assemblaggio di poco meno di 10.000 pezzi. Sono questi alcuni numeri relativi all’imponente modello ligneo che permette di vedere come sarebbe stato Palazzo Farnese di Piacenza, secondo il grandioso progetto concepito da Vignola, se la sua costruzione fosse stata terminata. “Si è trattato di un lavoro molto complesso” spiega l’architetto “dove accanto ai moderni sistemi realizzativi computerizzati sono state impiegate le più tradizionali tecniche della falegnameria artigianale”. Il segreto della bellezza di questo modello sembra infatti essere l’estrema cura artigianale, che gli ha conferito quel “tocco umano” che inevitabilmente manca al freddo (seppur preciso) mondo dei calcolatori elettronici. “Sin dall’inizio” continua l’architetto “la scelta del linguaggio da utilizzare è stata fatta in relazione all’uso del legno, ed i nostri riferimenti sono stati i modelli lignei della tradizione rinascimentale”. Il legno ha infatti fornito al modello eleganza ed il giusto grado di astrazione, ed ha permesso di fondere le nuove tecnologie realizzative con il fascino ed il calore della tradizione artigianale italiana. Inaugurato nel settembre del 2004 in occasione della visita a Piacenza del Presidente della Repubblica Ciampi, il modello è ora permanentemente esposto nelle sale dei musei Civici di Piacenza, ospitati al piano terreno del Palazzo Farnese.

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