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Nuova ricerca sulle abitudini sessuali: nuovi trend

Secondo quanto riporta una ricerca americana, il sesso anale sta prendendo piede sempre più nei rapporti eterosessuali, e sembra che ora coinvolga il 40% della popolazione femminile. A distanza di oltre quindici anni dall’ultimo test effettuato con criteri scientifici accurati, un nuovo rapporto indica infatti come le donne americane approcciano all’atto sesusale: come lo fanno, quante volte lo fanno e con chi, eccetera. Il rapporto, pubblicato su una edizione speciale del Sexual Journal of medicine, è a cura dell’Università dell’Indiana, e colma un vuoto che rimaneva dal 1994, annu in cui è stato pubblicato il rapporto del National Health and Social Life, istituzione americana che ha raccolto l’eredità del noto sessuologo Kinsey.
Secondo quanto riporta la ricerca dal 1994 molto è cambiato, dai matrimoni omosessuali alla maggiore consapevolezza riguardo le malattie come l’AIDS – si pensi che, ad esempio, il film Philadelphia con Tom Hanks, che per la prima volta parlava ad un vasto pubblico della malattia del virus dell’HIV, era uscito nelle sale solo l’anno prima.
Tra i cambiamenti relativi alle risposte degli intervistati, c’è il dato riguardante la percentuale di gay, lesbiche e bisessuali: ad oggi circa il 7% delle donne adulte e l'(% dei maschi si dichiara bisex o omosex, mentre la percentuale di persone che ha avuto rapporti omosessuali ma che si dichiara eterosessuale è più alta, e raggiunge il 15% tra i maschi di età compresa tra i 50 ed i 59 anni.
L’età dell’ingresso ad una vita sessuale attiva sembra essere stabile: una piccola percentuale, circa il 2% di ragazzi di 14 anni ah già avuto rapporti sessuali, mentre la percentuale sale al 40/ nei ragazzi e nelle ragazze di 17 anni.
Altro dato interessante è quello che riguarda una pratica sessuale specifica: il sesso anale. Come confermerebbe una ricerca pubblicata dalla rivista “The Atlantic”, mentre nel 1992 le donne che ammettevano di provare tale pratica, con o senza prodotti sesso anale, era di circa il 16%, oggi la stessa percentuale è salita fino a raggiungere il 40%. Questo dato indicherebbe una maggiore disinibizione nei confronti del sesso, che porterebbe a sentirsi più liberi di sperimentare altre direzioni che esulino dal sesso a scopo riproduttivo.
Sempre tornando ai dati della ricerca, mentre il sesso anale sarebbe più popolare tra le donne che hanno superato i 40 anni, nelle adolescenti sembrerebbe essere più di moda il sesso orale, una pratica che diventa un modo molto comune tra le ragazze di questa fascia di età, per sperimentare il sesso senza il timore di gravidanze indesiderate, timore che per le adolescenti è più alto rispetto a quello per le malattie sessualmente trasmissibili. Un dato che dovrebbe far riflettere circa l’importanza della comunicazione per quanto riguarda le tematiche legate alla sicurezza e alla salute sessuale, specialmente in una fascia di età così delicata.

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