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Sulla possibile origine anatolica degli Etruschi

Nuove teorie sulla possibile origine anatolica degli Etruschi sono il risultato di recenti ricerche paleontologiche e archeologiche.
Il popolamento etrusco ha avuto un ruolo importante nella storia delle regioni che si affacciano sul bacino occidentale del Mediterraneo. Ma da dove proveniva questo complesso etnico, linguistico e culturale?
Sull’origine della popolazione etrusca è stata compilata una ricca letteratura storica e archeologica. Sebbene le fonti storiche riportino notizie piuttosto discordanti sembrerebbero ricondurre a tre diverse ipotesi: provenienza orientale, settentrionale o autoctona.
Secondo una tradizione riferita da Erodoto gli Etruschi proverrebbero dalla Lidia, spinti da una carestia, giunti in Italia, avrebbero preso nome di Tirreni dal loro condottiero.
Secondo Ellanico di Lesbo, storico greco del V secolo a.C., gli Etruschi sarebbero invece i Pelasgi, popolo mitologico della Grecia settentrionale. Lo stesso Anticlide di Samo (IV secolo a.C.), sosterrebbe che i Pelasgi, dopo aver colonizzato le isole di Lemno e Imbro nell’Egeo, si sarebbero aggregati a Tirreno ed avrebbero partecipato alla spedizione verso le coste dell’Italia.
Un’altra origine quella voluta dallo storico Dionigi di Alicarnasso il quale sostiene fermamente l’origine autoctona del popolo etrusco sostenendo che tra Etruschi, Lidi e Pelasgi non vi erano affinità culturali, religiose e linguistiche e che gli Etruschi fossero un popolo di anctiche origini e per questo dall’idioma sconosciuto. Dagli scritti di Livio si potrebbe invece presumere una provenienza settentrione, un passaggio dalle Alpi.

Un recente studio pubblicato sul Systema Naturae, collana edita da Altravista, dedicato all’origine del popolamento etrusco in Italia, curato dal prof. Brunetto Chiarelli, ha come intento prorio quello di sottolineare l’ipotesi di una origine anatolica di questo popolo e della sua cultura.
«L’origine di questo popolamento, temporalmente ascrivibile alla transizione fra l’età del Bronzo e quella del Ferro» afferma il Prof. Brunetto Chiarelli, ordinario di antropologia all’Università di Firenze, «è stata a lungo oggetto di interesse, di ricerche e di ipotesi diverse da parte di studiosi italiani come Giorgio Merske, Mauro Cristofani, Luigi Donati, e anche di studiosi stranieri».
«Da parte mia ho almeno due motivi per essere interessato all’origine delle genti etrusche: il primo, è che sono etrusco da parte di madre, essendo la sua famiglia originaria di Fiesole, uno dei siti etruschi della Toscana; il secondo riguarda il mio interesse come antropologo allo studio della storia evolutiva delle differenti popolazioni umane ed in special modo i loro spostamenti nell’area del Mediterraneo. Laciando da parte le fonti storiche, la documentazione paleontologica e quella archeologica, possiamo chiarire l’origine di questo popolamento affidandoci alle analisi del DNA dei resti scheletrici delle popolazioni antiche della Anatolia e della Etruria e dai confronti con le popolazioni attuali che abitano nelle medesime regioni».
In Italia diversi studiosi stanno cercando di differenziare il genotipo nucleare e mitocondriale degli Etruschi da quello dell’attuale popolazione vivente. Ricercatori dell’Università degli Studi di Pavia hanno testato i campioni di DNA di 322 individui provenienti da tre città toscane che fecero parte originariamente dell’antica Etruria: Murlo, una cittadina in provincia di Siena,
Volterra in provincia di Pisa e Cortona, nella Valle del Casentino. Confrontando campioni genetici di moderni toscani con quelli di 55 altre popolazioni dell’Eurasia occidentale, hanno scoperto un “recente e diretto” legame genetico tra la popolazione attuale della Toscana e i popoli medio-orientali.
È loro opinione che il popolo etrusco sia migrato in Toscana via acqua e non via terra, portando con sé solo le cose necessarie, compreso il loro bestiame. Ciò spiegherebbe anche il legame genetico, individuato dai ricercatori dell’Università di Piacenza e di Firenze, tra bovini di razza chianina e maremmana propri della Toscana e bestiame indigeno dei Medio Oriente (Caramelli et al., 2006).
Un contributo importante, però, lo darà lo studio del DNA di scheletri di antichi Etruschi e il suo confronto con quello della popolazione attuale per stabilire la continuità genetica.
Tuttavia, stabilire una continuità genetica nelle generazioni successive non sarà sufficiente per determinare una possibile origine Anatolica degli Etruschi.
Si dovrà stabilire una somiglianza tra gli attuali Anatolici e gli Etruschi viventi e una continuità degli Anatolici viventi con gli antichi resti scheletrici di 100-200 generazioni fa.
Sarà necessaria una ricerca di antropologia genetica e molecolare per ricostruire il movimento dei popoli del Mediterraneo orientale intorno a un millennio prima di Cristo e scoprire finalmente la verità sull’origine di questo popolo antico. I lettori e gli studiosi che vogliamo approfondire la storia e le origini di questo nostro popolo non possono mancare di leggere i testi seguenti.
Bibliografia consigliata

  • AA.VV., 2010, Dal bronzo al ferro. Sulla possibile origine anatolica degli Etruschi, (a cura di Chiarelli B.), Altravista, Pavia http://www.edizionialtravista.com/dal-bronzo-al-ferro.html
  • Camporeale G., 2001, Gli Etruschi, storia e civiltà. UTET.
  • Cocchi G.D., 2008, L’età dei metalli in Italia: i principali processi storici e i collegamenti con l’area Egeo-Anatolica. Sempozyum Bildirileri. Turk Tarih Kurumu, Ankara.
  • Donati L., 2008, Anatolian Contributions to Etruscan Culture. Tarillten Bir Kesit Etruskler, 2-4 Haziran 2007, Bodrum. Sempozyum Bildirileri. Turk Tarih Kurumu, Ankara.
  • Masseti M., 2008, Ancient Historical Faunae of Continental and Insular Asia Minor, and their relations with the Western Mediterranean with particular reference to the Italian Peninsula, Sempozyum Bildirileri. Turk Tarih Kurumu, Ankara.
  • Pallottino M., 1978, The Etruscans, Penguin Books, New York.

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