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Storia, qualità e tanto gusto: il training dell’espresso

In un mercato di carattere mondiale altamente variegato, com’è possibile garantire e riconoscere la qualità del caffè? Come per vino, birra e olio, anche il caffè potrà godere dei sommelier, professionisti in grado di effettuare un’analisi organolettica al fine di valutarne la tipologia, la qualità, le caratteristiche e le potenzialità di conservazione, soprattutto in funzione del corretto abbinamento col cibo. In questo contesto, nel 1993 è nato l’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè, associazione indipendente e scientifica per l’assaggio della bevanda. Senza fini di lucro, l’IIAC vive tramite le sole quote sociali ed è stata fondato con l’obiettivo di mettere a punto e diffondere metodi scientifici per la valutazione sensoriale del caffè. Sin dall’inizio, la sua attenzione si è rivolta all’espresso, simbolo per eccellenza del Made in Italy, mettendo a punto una tecnica che permettesse di riconoscerne le qualità organolettiche con lo scopo di distinguerlo dalle numerose imitazioni presenti sul mercato.
L’istituto, grazie alle numerose sedi in Italia e all’estero, si propone di portare la conoscenza dell’espresso in tutto il mondo, formando professionisti assaggiatori, operatori dal palato e dall’olfatto sopraffino, pronti a riconoscere e descrivere le qualità della bevanda sia in modo intuitivo che tecnico. Lavoratori nel settore o semplici amatori poco importa, l’IIAC forma tutti coloro che sono accomunati dalla passione per il chicco nero tramite seminari costituiti non solo da attività pratiche ma anche formative, al fine di conoscere al meglio la storia di questo magnifico prodotto ormai immancabile nelle nostre tavole.
Lo scorso 18 marzo, in occasione del Master Scientifico in Analisi Sensoriale e Scienze del Caffè tenutosi a Brescia, l’Istituto ha nominato 12 nuovi assaggiatori qualificati provenienti da tutta Italia e dall’estero (Svizzera, Spagna, Romania, Repubblica Ceca): Enrico Bendinelli, Barbora Bucekovà, Elga Contarin, Cristina Dal Ceredo, Maurizio De Falco, Vasile Ghimpu, Luca Martino, Carolina Mezzacasa, Raimondo Morreale, Alejandra Noguerol, Dario Pagliara e Alessandro Signorato. “Ora, sono 196 i nostri trainer sparsi nel mondo, una grandissima squadra di ambasciatori dell’espresso italiano capaci di diffondere in modo efficace la cultura del nostro caffè”, commenta con soddisfazione Carlo Odello, consigliere e docente dello IIAC.
Per tutti gli amanti e soprattutto per i professionisti del “food and beverage” ha avuto inizio una rivoluzione culturale con lo scopo di dispensare una formazione concreta sulla bevanda e la sua storia . Per un settore così importante ed in espansione, è fondamentale poter contare su professionisti costantemente impegnati nella salvaguardia della qualità e nella diffusione mondiale del prodotto; inoltre, visto l’interesse che hanno suscitato all’interno delle torrefazioni, siamo certi che i neo-assaggiatori non tarderanno ad affermarsi nelle numerose realtà che caratterizzano il panorama nostrano.
Fonte: http://www.xn--cafstival-23a.com/2016/04/01/storia-qualita-tanto-gusto-via-al-training-dellespresso-italiano/

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