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UN MAGGIO NEL SEGNO DI BRAMANTE

FERMIGNANO (PU)- Sarà un maggio costellato di grandi eventi quello proposto dal Comitato Nazionale delle Celebrazioni Bramantesche a Fermignano. La città natale di Donato Bramante, nel quinto centenario della morte dell’artista, continua con le sue proposte che racchiudono arte, cultura e territorio, mirando a celebrare al meglio l’estro e il talento del suo più illustre concittadino. Dopo il successo delle precedenti manifestazioni, con particolare partecipazione di pubblico in occasione dell’annullo filatelico tenutosi alla torre medievale, Fermignano proporrà un’altra chicca per collezionisti.

Nella cornice del Municipio infatti, sabato 17 maggio, verrà presentato il nuovo conio della Medaglia del Caradosso. Questa medaglia fu ideata da Papa Giulio II e realizzata da Cristoforo Foppa detto il Caradosso in occasione della posa della prima pietra per la nuova Basilica di San Pietro, avvenuta il 18 aprile 1506. Come spiega il Vasari, la medaglia ha in un lato il ritratto di Bramante con la scritta “Bramantes Adruvaldinus”, mentre sul retro è raffigurata l’allegoria dell’Architettura.
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Fermignano conierà 100 medaglie, di cui la metà saranno a disposizione dei collezionisti, mentre le altre cinquanta andranno a costituire il nuovo premio istituzionale da assegnare ai cittadini che si sono distinti nella vita pubblica del paese.

Per martedì 20 maggio invece nella Sala Monteverdi si terrà alle 16 la conferenza organizzata dall’Unilit -Università Libera della terza Età- dal titolo “Il nostro Bramante”. Relatrice dell’incontro la professoressa Bonita Cleri, professoressa di Storia dell’Arte all’Università Carlo Bo di Urbino.

Evento clou di questo mese sarà l’inaugurazione della mostra “Nel segno di Bramante, l’arte ritrovata”. Nei locali del Museo dell’Architettura, sabato 24 maggio alle 17, si terrà il taglio del nastro che restituirà al pubblico del Montefeltro diverse opere molto interessanti dal punto di vista pittorico, risalenti al 1600. Emerse in seguito ad un fortunoso ritrovamento, avvenuto nell’autunno del 2011 grazie a Giovanni Cappuccini, le opere d’arte sono state poi riportate all’originario splendore dalla restauratrice Lucia Palma.
I dipinti, ritrovati all’interno di un deposito ecclesiastico dove erano conservati i capolavori provenienti dalla chiesa di San Gregorio di Monte Asdrualdo (località natale di Bramante), testimoniano la fede nella terra di “Castrum Firminiani” raccontando con uno di essi anche la Battaglia di Lepanto del 1571. Nel dipinto sono ritratti i Santi Domenico e Carlo Borromeo con lMaria Regina delle Vittorie, ma ciò che rivela l’importanza dell’opera è la presenza di Francesco Maria II Della Rovere oltre alla raffigurazione della sanguinosa Battaglia di Lepanto sullo sfondo. L’opera ha così due chiavi di lettura: una mistica e l’altra storica.
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La comunità rurale di Monte Asdrualdo, oggi non più abitata dai contadini, torna alla memoria con queste opere strappare all’oblio che raccontano la bellezza e la fede del passato. Bramante Asdrubaldino attraverso questo recupero torna alla memoria e vive nuovamente nella terra fermignanese.

UFFICIO STAMPA
BEECOMUNICARE
Per info: [email protected]
3336312612 (Andrea Perini)
3293622895 (Andrea Angelini)

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