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War Gardens, Giuliano Ravazzini

War gardens link
http://www.google.it/search?sourceid=navclient&hl=it&ie=UTF8&rlz=1T4SKPB_itIT394IT394&tbib=2&q=victory+garden
Giuliano Ravazzini
The Royal Borought of Windsor and Maidened
Maidened-Berkshire
England
Time 31-07-2011/31-07-2012

L’operazione War gardens link, presentata da Giuliano Ravazzini, è un progetto di racconto aggregato che l’artista presenta on line, secondo un nuovo approccio all’arte che non ha alcun legame con il sistema arte, al contrario ne sovverte le convenzioni compresa l’esistenza stessa dell’opera, intesa come oggetto posto in uno spazio fisico reale.
In questa singolare “opera d’arte”, costruita con elementi prelevati on line, il mezzo di riproduzione e fruizione (internet, web) diventa direttamente mezzo e luogo di produzione, annullando la separazione tra i processi produttivi dell’opera. L’artista si introduce con sicurezza nel web praticando una nuova scrittura in un ambiente in grado di fornirgli abbondanza di elementi necessari al suo racconto che, essendo già in qualche modo un cloud presente, può manifestarsi a richiesta, ovunque e gratuitamente.
Dopo le esperienze di molti artisti che, attraverso installazioni, progetti in situ, environment e quanto altro, hanno fatto i conti con il limite geografico e temporale della fruibilità dell’opera, si aprono nuovi scenari in un luogo virtuale, dove tutto si muove ad alta velocità ma che a differenza del mondo reale vi è una possibilità di sedimentazione maggiore e quindi di maggiore permanenza e visibilità, e proprio dove il quotidiano è già “dopo” si può respirare e riflettere, cosa ormai impossibile nella realtà. Questo notevole progetto riporta l’opera d’arte nella condizione di solenne immobilità, nel suo “sempre”, come i grandi quadri e le sculture del passato.
L’artista non affida la documentazione della sua opera d’arte alle immagini o ai testi che la raccontano, ma al contrario costruisce l’opera d’arte con i documenti che la rappresentano, mediante un’ardita operazione di reverse engineering con la quale Ravazzini, fra cluster e ridondanza, compone il suo racconto utilizzando materiale prodotto da altri.
E’ uno straordinario progetto, una lucida visione, che ci suggerisce una nuova conoscenza, indicandoci soprattutto un tracciato, una mappa, un nuovo modo di visitare l’opera d’arte attraverso una fitta rete di link.

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