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LA STORIA DELLA DELLA PORCELLANA IN ITALIA. IL PERCORSO DELLA CREAZIONE DI UN SERVIZIO PIATTI IN PORCELLANA

Per arrivare alla produzione del materiale che compone per esempio un attuale pregiato servizio piatti porcellana non tutti sanno che ci sono voluti anni di sperimentazioni.

In questo articolo narreremo la storia che ha portato alla creazione, nella nostra penisola, di piccole fabbriche che hanno gettato le basi della produzione di porcellana che in Italia ricopre un ampia fetta di mercato.

Nel corso dei secoli XV e XVI in Italia l’artigianato della ceramica fu un lavoro sperimentale condotto nel tentativo di imitare la porcellana cinese che era stata portata in Europa fin da allora.

Vi sono documenti che provano che alcuni vetrai veneziani stavano facendo le prove, ma si ritiene che essi abbiano creato solo qualche bicchiere color bianco.

Di questa esperienza veneziana sono sopravvissuti solo pochi esemplari, e sono oggetto di continua discussione.

Nel1575 a Firenze scoprirono un metodo per creare la porcellana a pasta molle, con il patrocinio di Francesco Maria de ‘Medici, Granduca di Toscana, e questa porcellana è nota, di conseguenza, come ‘Porcellana Medici’.

servizio piatti porcellana
Tra i pezzi realizzati tra gli anni 1575 e 1587, quarantuno sono ora nei musei, quattro sono in possesso privato e quattordici sono scomparsi nel corso degli anni.

Un piatto che era stato perso, è stato riscoperto e venduto a Londra nel 1949 per 1.100 sterline e ora si trova in un museo americano.
Si può aggiungere che, inevitabilmente, sono stati trovati alcuni falsi.

Quasi tutti i sopravvissuti in porcellana medicea sono dipinti con uno smalto blu e, occasionalmente, con l’aggiunta di elementi in viola scuro.

Il marchio è di solito un disegno di grandi dimensioni in blu della cupola di Santa Maria del Fiore, il Duomo di Firenze.

Francesco Vezzi ha fondato la prima fabbrica qui nel 1720, ed ha fatto una dura pasta di porcellana di un colore con varie tonalità di bianco, ma ha avuto difficoltà finanziarie e l’azienda è stata chiusa intorno al 1740.
Sono stati creati soprattutto oggetti per l’alimentazione dal servizio piatti in porcellana a tazze, piattini e teiere. Questi sono i sopravvissuti principali e la maggior parte dei pezzi sono contrassegnati con il nome della città ‘Venezia’ o le abbreviazioni ‘Vena’ o ‘Va’ per dare un’identificazione semplificata, ma il marchio è stato aggiunto a volte a pezzi da altre fabbriche.
Due commercianti di porcellana di Dresda, Maria e Nathaniel Hewelcke aprirono un’altra fabbrica.

La loro avventura iniziò nel 1758, ma durò solo cinque anni.
Una condizione nella produzione di oggetti in porcellana era quella che tutti i loro prodotti fossero contrassegnati con la lettera V, incisa nell’argilla e dipinta di rosso.
La fabbrica di maggior successo a Venezia è stata quella diretta da G. Cozzi, un banchiere, che aprì nel 1764.
La dura pasta era di colore grigiastro, e sono stati fatti tutti i tipi di merci, tra cui figure.
La fabbrica chiuse nel 1812, dopo molti anni durante i quali fu raggiunto un alto rendimento.

Le figure e i gruppi di figure hanno raramente un segno, ma alcuni pezzi sono dipinti con decorazioni in rosso, di solito di grande formato.
Vicino a Bassano, a circa 25 miglia a nord ovest di Venezia una fabbrica fu aperta nel 1752 da Pasquale Antonibon.
Dopo numerose vicissitudini tra cui operai inadempienti, chiuse definitivamente nel 1835.

Le merci prodotte erano di tutti i tipi e l’aspetto della pasta assomigliava molto a quella della fabbrica di Cozzi. Questa porcellana era di colore grigio con una glassa bagnata che sviluppa una tonalità brunastra in cui si trova spesso il marchio utilizzato che è una stella a sei punte, disegnata con tre linee brevi che si intersecano o la parola ‘NOVE’ incisi o in rilievo.

Le città di Firenze e Venezia erano alcuni dei luoghi più importanti anche per la produzione di porcellana e negli anni sono state scoperte delle merci in diverse parti di questa città.

In conclusione tutte queste antiche fabbriche producevano tutti i tipi di merce in abbondanza, ma quasi tutte non durarono a lungo a causa di motivi economici, politici o sconosciuti.
Tutto questo percorso dalle prime sperimentazioni di ricreare la porcellana vista nelle produzioni cinesi hanno portato la nostra penisola a dedicarsi ad una cultura lavorativa anche in questo settore.
Oggi la produzione di porcellana è un settore che rinforza l’Italia e questo racconto deve aiutarvi a non guardare più il vostro servizio piatti in porcellana con gli stessi occhi ma a riflettere sul lungo percorso che questo ha fatto per arrivare fino a noi!

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